martedì 3 febbraio 2015
Tanti elogi e isolate critiche ​Renzi. discorso bellissimo. Anche Berlusconi sottolinea il grande rispetto per la Costituzione. A sparere bordare restano i soliti Grillo e Salvini. 
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Il più stringato nei commenti, per una volta, è stato il permier Matteo Renzi, grande elettore di Sergio Mattarella al Quirinale, che si è limitato a poche parole. "Un discorso bellissimo" commenta laconicamente il premier e ai giornalisti che lo incalzano spiega: "oggi ha giurato il presidente della Repubblica, è il suo giorno, non dico altro". Nel Pd gli elogi non si contano e le diverse anime del partito appaiono per una volta come un fronte compatto. "Mi ha colpito la profondità delle sue parole, la capacità di rivolgersi in modo semplice al popolo italiano. Un grande discorso, fatto di sensibilità e di speranza" dice Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e renziana di ferro. Ma anche la minoranza Pd, che aveva esultato per lo scardinamento del patto del Nazareno esulta. "Nessuno sa che tipo di presidente della Repubblica sarà Mattarella, ma già conosciamo l'uomo e il politico che è stato fino a oggi: un impasto di mitezza e di tenacia, di equilibrio e di rigore, di sobrietà e di duttilità che appartengono alla storia e agli esempi migliori del cattolicesimo democratico italiano" dichiara in una nota Miguel Gotor. Da Sel plaude Nichi Vendola che sottolinea "la straordinaria densità culturale, e la straordinaria fedeltà allo spirito della nostra carta costituzionale". Giorgio Napolitano si limita a dire poche parole, definendo quello del suo successore un "discorso essenziale, da condividere in tutte le sue parti". Cosa ci aspetterà in questo settennato, gli domandano i giornalisti. "Non posso inventare cose che non so, lavoriamo su quello che ha detto e sui gesti che farà", risponde Napolitano. Sul fronte opposto anche il leader di Fi Silvio Berlusconi, invitato direttamente da Mattarella in quanto ex presidente del Consiglio a partecipare all'insediamento, rende omaggio al rigore del neo presidente."E' stato assolutamente adeguato e rispettoso della Costituzione. Che è quello che noi pretendiamo da ogni capo dello Stato" ha detto conversando con i cronisti al Quirinale. Poi ha aggiunto un giudizio personale. "Non lo conosco ma mi sembra una brava persona" anche se confessa, alla diretta interessata, lui faceva il tipo per Anna Finocchiario. Nel partito i maldipancia per un'elezione che di fatto ha visto Fi stare nell'angolo non mancano: tanto è vero che le uniche assenze nell'emiciclo di Montecitorio erano proprio tra gli azzurri. Assai sintetici i commenti degli altri azzurri: nessuna critica, ma nemmeno elogi. Per  Raffaele Fitto quello di Mattarella è stato "un discorso serio e senza illusionismo" e via twitter persino Giovanni Toti gli fa gli auguri di buon lavoro. Non rinuncia al sarcasmo Beppe Grillo che sul suo blog spara ad alzo zero mentre il suo direttorio (come al solito) detta una linea assai più mite. "I parlamentari che si spellavano le mani erano felici come dei bambini per essersi garantiti il posto (e lo stipendio) per un altro paio d'anni e aver evitato lo scioglimento delle Camere. Questo era l'unico loro vero obiettivo nel teatrino delle elezioni, di Mattarella non gli poteva fregare una cippa" si legge in un post. "Per ora è promosso ma lo aspettiamo alla prova dei fatti" commenta a caldo Roberto Fico. "Alcuni passaggi sono condivisibili" ha sottolineato, spiegando che in particolare lo ha colpito "il richiamo alla povertà, all'onestà e al rispetto della Costituzione".  Tra i sostenitori più entusiati, nonostante qualche divisione interna, gli esponenti di Ncd. "Nell'era delle identità sbiadite, il discorso del presidente Mattarella dimostra sostanza e ha il pregio di una cifra politica e culturale chiara e riconoscibile. Buon lavoro al Capo dello Stato. I giocatori di Ncd cercheranno al tempo stesso di rafforzare la loro identità e di non commettere falli" sottolinea Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra. "Un discorso sobrio ed efficace, carico di cultura istituzionale e costituzionale e di valori etici e morali" sottolinea Bruno Tabacci di centro democratico. "Il presidente Mattarella non ha avuto bisogno di citare Aldo Moro perchè era presente in ogni riga del suo discorso", osserva. Dalla Lega invece arrivano bordate. "Non commento le parole lo aspetto alla prova dei fatti". Così Matteo Salvini , rispondendo alle domande degli ascoltatori di Radio Padania. Sergio Mattarella è "uno che è cresciuto a pane, De Mita e D'Alema", ha proseguito il segretario federale della Lega Nord. "Ci sono alcuni decreti di Renzi che gridano vendetta vediamo se li ferma", ha poi aggiunto. La vede da un'angolatura diversa Umberto Bossi: "È compassato, per certi versi è il contrario di Napolitano. Ma nei contenuti mi è piaciuto, soprattutto quando ha detto che sarà un arbitro rigoroso...". Vicino alle posizioni leghiste Fdi. "Dal nuovo Presidente della Repubblica un discorso talmente rassicurante da essere preoccupante" scrive il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, in un editoriale pubblicato sul sito del partito.  Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte palra di un "discorso che dà vigore alle istituzioni, un discorso di riavvicinamento alla gente che ci deve vedere impegnati nei territori, nelle regioni e nei comuni, senza mai dimenticare, come ha detto il presidente Mattarella, che il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l'ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo". Critiche invece dal collega veneto Luca Zaia che accusa Mattarella di non aver parlato del tema della autonomie. Un discorso "sobrio ed essenziale" che è partito dal tema della legalità e con ampi riferimenti ai diritti. È il commento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Trovo molto interessante la traduzione dei diritti: è partito dal diritto allo studio a cui ha fatto seguire il diritto al lavoro, facendo pulizia del dibattito di questa stagione su quali siano i diritti fondamentali". Un grazie sentito arriva dal marò Massimiliano Latorre. "Permettetemi di ringraziare il Neo eletto Signor Presidente delle Repubblica che oggi ci ha citato nel suo discorso di insediamento auspicando di poter aver l'Onore ed il piacere di potergli stingere la mano" scrive sulla propria pagina facebook riferendosi alle parole pronunciate dal nuovo capo dello Stato durante il discorso di insediamento al Parlamento.
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