lunedì 5 ottobre 2020
Il minorenne con un complice tentava una rapina sventata dalla polizia. Il sacerdote che lo aveva in affido in una comunità per minori: volevi fare il pizzaiolo, non ci hai creduto fino in fondo
Luigi al lavoro nella pizzeria dove svolgeva la sua "messa in prova"

Luigi al lavoro nella pizzeria dove svolgeva la sua "messa in prova" - Pagina Facebook di don Antonio Carbone

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Luigi C., il ragazzo di 17 anni ucciso da un poliziotto durante una rapina all'alba di domenica a Napoli era stato affidato a una comunità per minori di Torre Annunziata (Napoli) gestita dai padri salesiani, per un anno e mezzo, fino al 7 luglio, prima in misura cautelare e poi per la "messa alla prova". Lo ha ricordato don Antonio Carbone con un post su Facebook. In una successiva lettera ad Avvenire, il sacerdote salesiano spiega il motivo del suo post: "Si è scatenata sui social la gogna mediatica. Leggere certi commenti agli articoli fa rabbrividire, ma forse certi commenti sono anche legittimi. Vorrei solo far capire che Luigi non era solo un ragazzo che alle 4 di notte ha tentato una rapina.... ".

Luigi non era solo un ragazzo che alle 4 di notte ha tentato una rapina impugnando una pistola e da un colpo di pistola...

Pubblicato da Antonio Carbone su Domenica 4 ottobre 2020

L'ultimo incontro con il ragazzo - afferma il padre salesiano nella lettera ad Avvenire - "10 giorni fa, dove mi dicevi con sguardo poco convinto don Antò tutto bene...". E poi però, il mese scorso non lo trovò in pizzeria perché era andato via prima... Spesso mi sento fare questa domanda: ma dei ragazzi che passano per la comunità in quanti si salvano e in quanti si perdono?»

Infine la accorata conclusione di don Antonio: «La vita, grazie a Dio e per fortuna, è un evolversi, nessuno di noi ha il sigillo del salvato e nessuno è per sempre perso. Mi piace la foto che ritrae Luigi con gli occhi chiusi e alle spalle la frase: "Fatte 'n pizza c'a pummarola n'coppa, vedrai che, poi, il mondo ti sorriderà". In questa frase cominciavi a crederci, Luigi, ma non eri ancora capace di crederci fino in fondo".

La Procura di Napoli nel frattempo ha aperto un'inchiesta - come riporta Fanpage -, il pubblico ministero è Claudio Basso (Sezione III- Criminalità economica). Il poliziotto che la scorsa notte ha sparato uccidendo il 17enne è indagato ma si tratta di un atto dovuto in vista dell'autopsia sul corpo del ragazzo. La Procura contesta all'agente il reato di eccesso colposo di legittima difesa.

La dinamica dei fatti si andrà chiarendo nelle prossime ore con il prosieguo delle indagini. Quello che si sa finora dalle prime ricostruzioni è che Luigi e il suo complice, a volto coperto da casco e con un'arma finta, avrebbero minacciato 3 persone a bordo di un'auto, ferma a lato della strada, per rapinarle. In quel momento alle 4.30 di notte sarebbe intervenuta un'auto della polizia, che non aveva "insegne di istituto", un'auto civetta. Gli agenti – che erano in borghese – sarebbero giunti dopo la segnalazione di rapina in corso e avrebbero esploso tre colpi, di cui uno ha ferito mortalmente Luigi.


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