mercoledì 21 settembre 2016
​​"Sarebbe da irresponsabili dire sì alla olimpiadi". Così ha esordito il sindaco di Roma nella conferenza stampa indetta dopo il mancato incontro con il presidente del Coni Malagò.
Raggi: Roma dice no alle Olimpiadi
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"Sarebbe da irresponsabili dire sì alla olimpiadi". Così ha esordito il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nella conferenza stampa indetta dopo il mancato incontro con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Sono poi partite le slide, con le quali ha sostenuto la posizione del M5s: le olimpiadi costano troppo, sforano anzi di norma i costi preventivati. Non portano ricchezza ma debiti. Citato anche uno studio dell'Università di Oxford. "Il sogno olimpico diventa un incubo", ha detto la Raggi. "Anche Boston, Amburgo e Madrid non hanno voluto ipotecare il futuro dei loro cittadini, io faccio la stesa valutazione: queste Olimpiadi non sono sostenibili". Non poteva mancare il ricordo delle olimpiadi del 1960 ("Noi stiamo pagando ancora i debiti delle olimpiadi del 1960") e dei mondiali del 1990 a Roma, per i quali "il Comune ha finito di pagare il mutuo nel 2015". Poi è stato ricordata la decisione del governo Monti di rinunciare alle olimpiadi del 2020 per le cattive condizioni economiche del Paese: ebbene, ha sostenuto Raggi, "oggi, le condizioni non sono cambiate in meglio e non si capisce perché quindi dovremmo dire sì". "Alla luce dei dati di bilancio, come sindaco dei romani, ritendo di poter dire che queste olimpiadi non sono sostenibili per questa città", ha concluso il sindaco, mettendo la parola fine sulla candidatura olimpica di Roma, facendosi forte anche del risultato elettorale al ballottaggio che vedeva le olimpiadi come tema centrale: "Il 70 per cento dei romani al ballottaggio ha detto no". "Abbiamo un progetto più ambizioso delle Olimpiadi, ovvero recuperare le opere incompiute - ha aggiunto Virginia Raggi -: l'impianto di Tre Fontane dei Mondiali di Nuoto diventerà un impianto paralimpico, la Vela di Calatrava diventerà una Città della conoscenza. Vogliamo riqualificare i servizi e restituire ai romani una città degna delle capitali europei". Il mancato incontro con il presidente del Coni "Ce ne andiamo perchè 35 minuti di attesa sono troppi". con queste parole Giovanni Malagò ha spiegato alla stampa l'inaspettato epilogo di quello che doveva essere l'incontro chiarificatore sulla posizione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, in merito alla candidatura italiana ai Giochi del 2024. "Abbiamo stravolto le nostre agende per essere puntuali - spiega il numero 1 dello sport italiano - e per più di mezz'ora abbiamo aspettato... è troppo". E la delegazione del Coni se n'è andata, furibonda per cquello che viene letto come uno sgarbo bello e buono.
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