lunedì 5 settembre 2016
L'assessore all'Ambiente in audizione davanti alla commissione Ecomafie ammette di essere stata a conoscenza dell'indagine a suo carico. Risulta iscritta nel registro degli indagati dal 21 aprile 2016 (Vincenzo R. Spagnolo)
Muraro indagata, bufera a Roma sui rifiuti
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L'assessore all'Ambiente del comune di Roma, Paola Muraro, risulta indagata dalla procura dalla metà di aprile di quest'anno. La conferma è giunta in apertura dell'audizione tenuta stasera a Palazzo San Macuto, davanti alla commissione Ecomafie, dallo stesso assessore e dalla sindaca pentastellata della capitale, Virginia Raggi. All'inizio dell'audizione, infatti, il presidente della Commissione Alessandro Bratti (Pd) ha informato i presenti di aver indirizzato" alla procura di Roma una "richiesta formale per conoscere se la dottoressa Muraro sia persona sottoposta a indagini da parte della procura e per quali reati. A riguardo la procura ha risposto che la stessa è stata iscritta nel registro degli indagati" il "21 aprile 2016". Messa alle strette da Bratti, che le ha chiesto se fosse a conoscenza di un'indagine a suo carico, l'assessore,(che fino a ieri aveva ripetuto di non "aver ricevuto nulla dalla procura"), ha ammesso di sapere dell'indagine in corso a suo carico: "A fine luglio sono venuta a conoscenza di un 335 art.256 comma 4", ha risposto Muraro ricorrendo al gergo giudiziario, ma confermando comunque di aver appreso, attraverso un modello chiamato "335" (riferito a richieste su notizie di reato) di essere indagata per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. "Sono sotto attacco mediatico" e "non ci sono precedenti", ha aggiunto Muraro. "Ci eravamo accorti anche noi che c'era qualcosa che non andava" nella gestione dei rifiuti a Roma, ha raccontato l'assessore: "Io sono stata nominata il 7 luglio e ho verificato di persona in strada il servizio. Ho visto che gli ingombranti non venivano ritirati nel servizio ricicla-casa e che nelle isole ecologiche non si dava la possibilità ai cittadini di conferire". La sindaca, ammettendo anche lei di essere a conoscenza dell'indagine, prende tempo: "Io sono venuta a conoscenza di un fascicolo a suo nome nella seconda metà del mese di luglio. E siamo in attesa di leggere le carte perché al momento non si sa ancora nulla - ha detto Raggi alla commissione Ecomafie -. È una contestazione generica, non c'è nessun avviso di garanzia. Non appena ci saranno maggiori precisazioni, prenderemo provvedimenti". Secondo quanto si apprende, la Procura di Roma sarebbe intenzionata ad acquisire l'intervento dell'assessore in commissione Ecomafie. Il pm Alberto Galanti, titolare del fascicolo d'indagine, vorrebbe chiedere di allegare alla documentazione anche il dossier consegnato dalla Muraro all'organismo parlamentare. La bufera politica La conferma dell'esistenza dell'indagine potrebbe alimentare altre polemiche a livello politico sulla giunta Raggi, che a due mesi dall'insediamento appare lacerata da attriti interni ai Cinquestelle e ha già perso pezzi importanti dopo le dimissioni di tre giorni fa del superassessore (Bilancio, Patrimonio e Partecipate) Marcello Minenna e dei vertici di Ama e Atac. Ma la sindaca rilancia ("Noi abbiamo questa pazza idea di governare per 5 anni" e "non promettiamo quello che non possiamo mantenere", ha detto oggi Raggi in commissione Ecomafie), nominando al posto di Minenna Raffaele De Dominicis, ex procuratore regionale della Corte dei Conti definito dalla Raggi stessa persona "di primissimo piano e di alto profilo", con un passato fatto di numerose inchieste sulla Capitale a favore della "legalità e della trasparenza".
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