venerdì 23 settembre 2016
Il presidente del Coni: accettiamo la decisione ma la consideriamo non giusta. Raggi verso la nomina dell'assessore al Bilancio: in pole position l'ex magistrato Tutino. Vincenzo R. Spagnolo
Una politica senza ali di Danilo Paolini
Malagò: «Il no alle Olimpiadi? Perso credibilità»
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"Tutto può succedere, ma mi sembra improbabile che ci possa essere un'altra candidatura nei prossimi vent'anni", col no del Campidoglio "abbiamo perso credibilità internazionale". All'indomani dell'incontro (gelido, ma con baciamano) con la sindaca cinquestelle Virginia Raggi, il presidente del Coni Giovanni Malagò torna a manifestare "enorme rammarico" per il deciso rifiuto alla candidatura della Capitale per le olimpiadi del 2024. "L'accettiamo con garbo, ma la consideriamo una scelta non giusta, un errore - argomenta Malagò -. Questo è un tavolo a tre gambe: Comune, Governo e Coni. Senza una gamba la candidatura perde forza. È come se fossimo stati fermati al 30esimo chilometro della maratona…". A chi domanda se il Coni proverà a rivalersi sull'amministrazione comunale, Malagò risponde: "La Corte dei conti? Noi non facciamo nulla. Ma siamo ente pubblico: se qualcuno dovesse sollevare il problema, gireremmo le responsabilità a chi di competenza". A suo parere, le motivazioni di M5S sul rischio di ulteriori deficit nel bilancio in rosso del Comune non sarebbero fondate: "Non è vero che le Olimpiadi di Roma del 1960 abbiano lasciato tutti questi debiti - osserva -. E tutti sanno che l'impatto sull'ambiente sarebbe stato minimo, regolato com'è da severi dispositivi". È prevista per lunedì a mezzogiorno in Campidoglio la riunione dei capigruppo per convocare la seduta di Aula in cui si discuterà di Olimpiadi 2024. L'Assemblea capitolina, alla prima seduta utile (martedì o giovedì) potrebbe mettere ai voti la mozione che chiede alla sindaca di ritirare ufficialmente la candidatura di Roma a ospitare i giochi. Sul caso interviene da Firenze, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento, il presidente dell'Autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone: pur premettendo che "non ho intenzione di fare polemica nei confronti della sindaca Raggi. Sono dichiarazioni neutre", il numero uno dell'Anac si dice "perplesso sul fatto che qualcuno possa far ritenere che i rischi di corruzione non giustifichino un'opera. Perché, fino a quando noi ci ritrarremo per la paura, rischieremo di non diventare mai un Paese normale. Invece dobbiamo fare in modo che tutto questo non si verifichi". Raggi verso la nomina dell'assessore al Bilancio: in pole position l'ex magistrato Tutino Nel frattempo, Raggi prosegue nell'opera di ricostituzione della giunta e starebbe sondando una ristretta rosa di nomi per la nomina del nuovo assessore al Bilancio (incarico ormai vacante da una ventina di giorni dopo il passo indietro dell'ex magistrato contabile Raffaele De Dominicis) e di quello alle Partecipate del Comune di Roma, come Atac e Ama. Secondo alcune indiscrezioni, il nome in pole position per la delega al Bilancio sarebbe quello di Salvatore Tutino, ex giudice della Corte dei Conti ora in pensione. Nella sua carriera, Tutino è stato dirigente del Ministero dell`Economia, in veste di direttore del Servizio Centrale degli Ispettori Tributari, ed è esperto di finanza pubblica e temi fiscali. Grillo, la convention di Palermo e la frecciata di Pizzarotti: "È un garante del nulla" Intanto è atterrato a Palermo, con un volo proveniente da Genova, il leader di M5S Beppe Grillo, protagonista insieme ai big del Direttorio di "Italia 5 stelle", la convention del Movimento che si aprirà domattina e si concluderà domenica sera. Ma da Parma, il sindaco "dissidente" Federico Pizzarotti lo critica via Facebook: "Un garante che si mostra vicino ad alcuni e lontano da altri non può essere garante di nulla, né può essere a garanzia di alcunché. Un garante non parteggia mai - lamenta Pizzarotti -. Parliamo poi di una sospensione che, lo sanno tutti ma si fa finta di niente, non esiste in nessun regolamento del Movimento. È stata creata ad personam". In ogni caso, Pizzarotti ha fatto sapere che non andrà a Palermo. "I vertici del Movimento hanno negato a #Parma, ai suoi consiglieri comunali e agli attivisti la possibilità di installare il gazebo informativo, al contrario di quello che è avvenuto nelle edizioni precedenti. Il gazebo non è soltanto un tendone e quattro aste, ma rappresenta e simboleggia l'esistenza del Movimento 5 Stelle nei vari territori".
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