Si è svegliata al suono delle campane oggi Cividale del Friuli, capitale del primo ducato longobardo in Italia, città che fino a domani ospiterà il 51 raduno nazionale dei suonatori di campane, gli 'scampanotadors' come vengono chiamati da queste parti. Ed è stata una sensazione piacevole, di quelle che le giovani generazioni non sono abituate a provare. Chi ha passato i cinquanta, invece, ricorda come il suono delle campane - soprattutto tra le popolazioni rurali - scandiva praticamente l'intero arco lavorativo, dalle 6 alle 21, quando pochi rintocchi informavano tutta la comunità che la giornata cominciava o era finita.Suoni argentei, rintocchi allegri, trilli raggianti hanno scandito l'alba cividalese. Ed è stata festa, festa autentica, come non accadeva da anni perchè quel suono un pò arcaico, certamente non usuale agli internauti di oggi, ha fatto almeno per un momento capire a tutti che il progresso non puòdimenticare le radici, il passato, il vissuto, il portato di tante generazioni che ai riti e ai miti secolari della religione, ma non solo, hanno partecipato e contribuito alla nascita delle nostre comunità e della nostra società.In occasione del raduno non solo Cividale ma tutta la comunità degli scampanotadors del Friuli Venezioa Giulia si è mobilitata. È stato presentato il volume "Campanili e campane del Cividalese e delle Valli del Natisone", opera, ideata e pubblicata dall'associazione "Scampanotadrs furlans" che raccoglie in maniera sistematica una serie di schede fotografiche arricchita con dati tecnici, notizie storiche, aneddoti e informazioni dettagliate su un patrimonio censito in ben 14 comuni delle Foranie di Cividale e San Pietro al Natisone. Un lavoro andato avanti per mesi, con il presidente del sodalizio, Renato Miotti sempre in fila su e giù per i campanili di ben 96 chiese, a misurare, annotare iscrizioni e toccare con mano le campane. Ne è uscito uno spaccato che fotografa un patrimonio di quelle che sono "vere opere d'arte, - come ha sottolineato l'assessore regionale Roberto Molinaro - e nello stesso tempo simboli di una forte identità comunitaria che per secoli hanno svolto la funzione di comunicare i principali eventi dei paesi, scandendo i tempi della vita individuale e collettiva". E proprio per concorrere alla salvaguardia di questo inconfondibile lessico sonoro, e mantenere in vita una tradizione che si tramanda da secoli, quella appunto dello scampanio manuale, è nata oltre 10 anni fa l'associazione di campanari (con sede alla Polse di Cougnes a Zuglio e che ad oggi conta quasi 200 soci provenienti da ogni parte della regione). Un impegno, dunque, per mantenere vivo il linguaggio delle campane e soprattutto trasmetterlo ai giovani grazie alla scuola per provetti campanari e ai corsi di specializzazione che ogni anno si svolgono a Zuglio.E per la festa collettiva a Cividale sono giunti oltre mille appassionati campanari da tutta Italia e delegazioni provenienti anche da Austria, Slovenia e persino Inghilterra. E che la festaprosegua.