venerdì 10 febbraio 2012
La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine in relazione alla proroga di 6 mesi del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. Gli esuberi nella produzione sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro trattenuti dalla Ue.
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La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles.Secondo il ministero delle Politiche agricole, gli esuberi nella produzione di latte sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro trattenuti dalla Ue.La Commissione europea, nella lettera inviata all'Italia, solleva numerosi dubbi sulla compatibilità della decisione di prorogare al 31 giugno 2011, il pagamento della rata delle multe sul latte,. "Il costo della proroga - precisa - è imputato su una dotazione globale di 5 milioni di euro destinata a fini diversi". Bruxelles in primo luogo constata l'esistenza dell'aiuto "che nessuna delle informazioni trasmesse dalle autorità italiane permette di giustificare sulla base delle norme applicabili in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo".In secondo luogo - dice - la proroga comporta "una violazione" della decisione del Consiglio dei ministri Ecofin, quando nel 2003 accettarono in via eccezionale che l'Italia si sostituisse ai produttori nel pagamento delle multe per le campagne dal 1995-1996 al 2000-2001, consentendo agli stessi produttori di estinguere il loro debito tramite pagamenti differiti su vari anni e senza interessi. Per Bruxelles quindi, la proroga si aggiunge a "quell'aiuto unico massimo non cumulabile con nessun altro tipo di intervento". Inoltre, precisa la Commissione, le autorità italiane hanno reso noto che intendevano imputare l'equivalente sovvenzione della proroga di pagamento sull'aiuto de minimis, previsto per l'Italia, che permette di accordare fino ad un massimo di 7.500 euro per beneficiario, senza il preventivo via libera di Bruxelles. Anche su questo, la Commissione Ue solleva dubbi sulla possibilità che l'insieme degli aiuti de minimis possano superare il tetto nazionale di 320,5 milioni di euro.
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