sabato 15 gennaio 2011
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«Così un pugno di magistrati irresponsabili sfregia l’immagine dell’Italia...». Una smorfia amara "taglia" il volto di Franco Frattini. «... Si mettono in piazza davanti al mondo accuse fantasiose, che la grande stampa internazionale già legge come una condanna... Ma avete visto che cosa ha combinato la procura di Milano? Nemmeno nella lotta alla mafia ci si muove così: perquisizioni, analisi minuziosa delle celle telefoniche... Ripeto: irresponsabilità e spettacolarizzazione sfregiano l’immagine del nostro Paese». Chiuso nel suo ufficio alla Farnesina il ministro degli Esteri continua a tenere gli occhi fissi sui quotidiani online di mezzo mondo e a riflettere sulle ripercussione del caso Ruby. Poi confida. «È appena uscita una mia lunga intervista a un importante quotidiano tedesco, Die Welt. Ovviamente ho affrontato il tema Berlusconi. E ovviamente sono stato costretto a scandire l’inevitabile messaggio: «C’è una persecuzione contro Berlusconi; c’è una magistratura politicizzata che da diciassette anni trama contro di lui. Evitate allora di guardate all’inizio dell’azione penale e aspettate le conclusioni dell’inchiesta».Sta dicendo che anche il caso Ruby finirà in un nulla di fatto?Sì, è così, sarà così. L’azione contro Berlusconi si sgonfierà miseramente come si è sgonfiato il caso D’Addario, come si sono sgonfiate le oltre 150 iniziative penali che hanno segnato la carriera politica del capo del governo. Ma il danno all’immagine del Paese resta. Come restano alcuni inquietanti interrogativi. Il premier ha raccontato la sua verità, è stata sentita Ruby: non ci sono stati rapporti sessuali. Io credo al presidente del Consiglio, credo fermamente alle sue verità. Eppure se Ruby non fosse andata ad Arcore, se non avesse passato lì più giorni...Non entro nella vita privata del premier. Organizzare una cena o una festa e circondarsi di belle ragazze è una scelta personale. Non posso essere io a dare giudizi morali. Non può e non deve farlo nemmeno la politica: ho sempre pensato che serve rispetto per le libertà di una persona e anche quella di avere una vita privata come uno crede è una libertà.Ministro, il caso Ruby rischia di trascinare il Paese al voto anticipato?Conosco Berlusconi e dico: questo rischio non c’è. Nel momento in cui si tenta di dargli la spallata politica con Fini o giudiziaria con la procura di Milano, Berlusconi moltiplica le sue forze... E allora scommetto sul completamento della legislatura. Perché questo è il bene del Paese. Perché il voto in questo clima dove si intrecciano crisi economica e veleni giudiziari sarebbe un colpo mortale alla nostra Italia. E perché il voto significherebbe che la magistratura politicizzata decide le sorti della democrazia politica. Questo è accaduto una volta e non deve più accadere.È il caso di spiegare alle Cancellerie quello che sta succedendo?Questa è solo un’iniziativa fantasiosa che riguarda la vita privata del premier. Non ci sono motivi per costruire un dossier da fare avere alle Cancellerie. Qui c’è da dire con grande forza che si tratta di un’azione politica che arriva il giorno dopo una decisione della Corte istituzionale che anche nel governo avevamo definito un compromesso equilibrato.Ha dei dubbi sulla tempistica?Vedo fatti ricostruiti ad arte che sorprendono; fatti messi in fila senza tenere conto dei dati acquisiti; senza valutare le parole chiare del Csm. Poi vedo metodi che si usano quando si fa una retata di camorristi o di mafiosi Perché?Servono due premesse. La Corte Costituzionale non ha cancellato l’impianto di un sistema legislativo che garantisce a chi ha vinto le elezioni il diritto di governare. E poi c’è il quadro politico: un Pd assolutamente allo sfascio per le sue divisioni interne, una sinistra estrema che ha perso completamente il contatto con la realtà e vuole votare contro l’accordo di Mirafiori... E infine c’è il governo che sta rafforzando la sua maggioranza con il gruppo dei responsabili, che si presenterà all’opinione pubblica il prossimo mercoledì.Dove vuole arrivare ministro?In questo quadro l’opposizione non ha nessun argomento per sfidare politicamente Berlusconi. Persino l’Udc offre un’opposizione costruttiva per andare avanti. E allora per liberarsi dell’avversario politico deve intervenire la magistratura politicizzata. Deve farlo ancora una volta. Questo è lo scenario triste, ma anche lo scenario vero.D’Alema è netto: l’immagine dell’Italia all’estero non vaIo non sarei sicuro come D’Alema. E continuo a pensare che un ex capo del governo debba battersi, lavorare, perché il premier attualmente in carica non sia rappresentato diversamente da come è. Insomma anche D’Alema dovrebbe avere a cuore l’interesse nazionale, evidentemente questo è troppo difficile per uno che da premier e da ministro degli esteri ci ha già fatto vergognare abbastanza.
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