venerdì 14 febbraio 2020
L’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria interviene sul deragliamento del Frecciarossa a Lodi: possibile l’inversione dei cablaggi interna al dispositivo sostituito nella notte
L’area del disastro ferroviario

L’area del disastro ferroviario - Ansa

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Proseguono le indagini per capire come sia stato possibile che il Freccia1000 deragliato a Ospedaletto Lodigiano sia arrivato alla velocità massima, senza nessun 'alert' su un deviatoio che si trovava – ed è qui che serve fare ancor più luce – nella posizione sbagliata. L’incidente ha caratteristiche al momento inspiegabili, anche se alcune evidenze indicano che lo scambio – nuovo, posizionato poche ore prima – era in posizione rovescia. Il treno avrebbe potuto percorrere il tratto ad una velocità di 60 km orari, ma non ai 300 km orari con cui è arrivato, forse per un difetto di disalimentazione. È un’indagine complessa quella sulle cause che hanno determinato il deragliamento: lo ha sottolineato Marco D’Onofrio, direttore dell’Agenzia nazionale della Sicurezza ferroviaria (Ansf), ieri nel corso di un’audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato. «Ieri sera (mercoledì, ndr) – ha proseguito D’Onofrio – è pervenuta una comunica- zione da parte della Procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all’attuatore (componente dello scambio, ndr). Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un’inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire».

E ciò, ha proseguito D’Onofrio, «giustifica il problema che hanno trovato i manutentori nelle verifiche prima del rilascio dell’apparato al regolatore della circolazione perché evidentemente qualcosa non funzionava a dovere ». «Una prima evidenza – ha aggiunto – che introduce un problema che è stato riscontrato, ma non giustifica completamente tutto. Probabilmente nell’andare a rilasciare il deviatoio forse anche lì qualcosa non ha funzionato ». Attuatore sotto accusa, a tal punto che da mercoledì sera Rfi ha sospeso il montaggio di questa tipologia di componentistica.

E per ragioni di sicurezza D’Onofrio ha annunciato che l’Ansf si accinge a fare una procedura di «safety alert» così che, noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione, «allerteremo tutte le National Safety Authority dell’Ue, in modo che in tutto il territorio dell’Unione si avrà notizia del difetto riscontrato sul componente ». Va ricordato che i deviatoi ad azionamento oleodinamico hanno una serie di bracci espandibili, gli attuatori appunto, il cui moto è regolato dalla variazione di pressione dell’olio. Solitamente vengono applicati su linee a Av e ad elevato traffico, o linee dove per specifiche esigenze (ad esempio Posti di movimento, come nel caso del deragliamento) sia necessario che i treni percorrano le deviate a velocità elevate. Per versatilità, qualità ed ampio raggio di curvatura della deviata sono, a seconda dei modelli, in grado di sostenere treni a velocità molto superiori ai 100 km/h. In questo tipo di deviatoi gli aghi vengono mossi tramite le azioni esercitate dagli attuatori su più punti, il cui numero varia in funzione del modello.

Ma al di là della tecnica il Procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, ha fatto sapere che sono in fase di valutazione «altre posizioni». Inoltre si è appreso che è Alstom Ferroviaria l’azienda produttrice del componente difettoso dello scambio che, stando a quanto comunicato dalla Ansf, potrebbe avere avuto un ruolo nel deragliamento.

Al proposito la multinazionale francese, che al momento non risulta indagata, ha fatto sapere che «essendoci un’indagine in corso, che non è ancora conclusa, non possiamo commentare ». Pertanto gli indagati rimangono Rfi e cinque operai. Nel frattempo nel tratto della linea Av dove è avvenuta la tragedia, dopo il dissequestro dell’area di mercoledì sera da parte della Procura, sono iniziati i primi lavori propedeutici allo spostamento del convoglio per passare al successivo ripristino dell’armanento e della linea aerea. Anche se sui tempi per un ritorno alla normalità della circolazione non si possono fare previsioni vista la complessità dell’intervento.

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