martedì 7 gennaio 2014
È il bilancio dell'attività svolta dai vigili del fuoco  a seguito del sisma del 29 dicembre scorso avvenuto nel Matese. La paura dei sindaci di essere lasciati soli.
Scossa nella notte tra Umbria e Marche
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Quattro chiese, tre fabbricati per civili abitazioni e parzialmente un presidio sanitario sono stati dichiarati inagibili: è il bilancio dell'attività svolta dai vigili del fuoco a seguito del sisma del 29 dicembre scorso con epicentro nel Matese, tra Campania e Molise. In particolare, sono state 315 le richieste di verifiche di stabilità per edifici ubicati nel Beneventano tra Faicchio, Pietraroja, Cusano Mutri, Cerreto Sannita e San Salvatore Telesino.Le chiese inagibili sono: Santa Maria del Carmelo (parziale crollo della volta all'interno della struttura), Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista a Faicchio (Benevento). A Piedimonte Matese (Caserta) oltre alla chiesa Ave Gratia Plena e quella annessa al convento francescano di Santa Maria Occorrevole dichiarate inagibili nelle ore immediatamente successive alla scossa, sono state chiuse dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco di Caserta - che hanno accertato la presenza di danni rilevanti - anche le chiese di San Domenico, di Santa Maria Maggiore e quella della Madonna del Carmine.Tuttavia si ritorna alla normalità. Riaprono le scuole e gli uffici  pubblici nei sei Comuni dell'Alto Casertano (Piedimonte, Alife, Gioia Sannitica, Castello Matese, San Potito Sannitico, San Gregorio Matese) epicentro del sisma del 29 dicembre, ma la voglia di ritorno alla normalità si scontra con il timore dei sindaci di essere lasciati soli di qui a qualche giorno; venerdì infatti chiuderà il Centro Operativo Misto (Com) coordinatodalla prefettura di Caserta e allestito nella caserma del Corpo Forestale di Piedimonte Matese. Al momento sono trenta le famiglie residenti nei sei centri (23 a Piedimonte, quattro a Gioia Sannitica e 3 a Castello del Matese) che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni dichiarate inagibili. "Nessuno dei nuclei familiari ha i mezzi per provvedere in proprio ai lavori di messa in sicurezza - spiega il sindaco di Piedimonte Enzo Cappello che parla a nome anche degli altri cinque primi cittadini  - chiediamo a Regione e Governo di farsi carico dei primi interventi. Noi Comuni da soli non abbiamo i mezzi".Proprio oggi Cappello e gli altri cinque sindaci hanno chiesto un incontro urgente al Governatore della Campania Stefano Caldoro. Intanto sono state regolarmente riaperte le scuole nei sei comuni. A Piedimonte in particolare, dove sono ubicati dieci istituti scolastici, l'unica scuola inagibile è l'Istituto Agrario, ma gli studenti oggi hanno fatto lezione presso il vicino Istituto industriale e presto le aule verranno trasferite in locali della Curia già individuati dalla Provincia di Caserta, che dovrà provvedere a pagare il fitto. Dovrebbe inoltre riaprire nei prossimi giorni l'ala del Municipio di Piedimonte sgomberata per alcune lesioni subito dopo il sisma.
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