giovedì 22 ottobre 2015
La conferma del premier dopo giorni di indiscrezioni.​ LE CIFRE | VAI AL DOSSIER
SECONDO NOI Per arginare Azzardopoli via la pubblicità
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Non più 22mila ma "solo" 15mila centri scommesse. Una riduzione, dunque. Lo annuncia il premier Renzi che sceglie di metterci la faccia sulla questione dell’azzardo in Legge di stabilità. Non c’è ancora il testo ufficiale, ma quanto assicurato dal presidente del Consiglio conferma le voci che Avvenire aveva riportato ieri. Ma restano ancora forti dubbi, perché, come afferma lo stesso premier, rimane la sanatoria dei Ctd illegali e (ma questo Renzi non lo ha rivelato) si aumenterebbero altre forme di azzardo, come i "giochi on line", un settore in crescita e ad alto rischio. Scelte probabilmente obbligate per garantire il miliardo di entrate che era stato annunciato la scorsa settimana al termine del Consiglio dei ministri.Dopo giorni di critiche ma anche di incertezza sui numeri, Renzi, dunque, scende in campo con la sua e-news. «Con il nostro governo saranno ridotti a quindicimila i punti gioco. E segnatamente i bar con le macchinette verranno ridotti: da seimila potranno essere al massimo mille. La verità, dunque, è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l’azzardo. Chi dice il contrario mente». Con chi ce l’abbia lo chiarisce subito. «Da qualche giorno i deputati cinque stelle accusano il Governo di favorire la ludopatia. Cioè di agevolare il gioco d’azzardo e la slot-mania. Al punto che, questa è la tesi dell’accusa, il Governo avrebbe intenzione di mettere a gara ventiduemila licenze per i giochi. Non entro nel merito della battaglia antiludopatia che insieme ad altri stiamo facendo da molto tempo. Mi limito alla realtà. Ventiduemila sono, più o meno, i punti gioco aperti oggi (non tutti regolari, al momento)». E poi l’annuncio della riduzione a 15mila. «La verità – conclude – è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l’azzardo. Chi dice il contrario mente. E non è che se lo dice il Blog dell’Elevato (in arte Beppe Grillo) diventa vero. La realtà è più forte delle balle a cinque stelle». Che replicano a muso duro. «Sul gioco d’azzardo Renzi continua a barare e giocare alle tre carte», denunciano i parlamentari "grillini" di Camera e Senato.Al netto delle polemiche politiche, cerchiamo di capire. Il 15 ottobre nella conferenza stampa di presentazione della Legge di stabilità, Renzi annuncia l’aumento della tassazione per slot e Vlt, e nuove gare per 22mila centri scommesse: 15mila sale e 7mila corner. In tutto per incassare poco più di un miliardo di euro. Ora spiega che saranno solo 15mila. Settemila in meno, la stessa cifra che il presidente degli imprenditori dell’azzardo, Massimo Passamonti, aveva indicato una settimana fa come invece i centri che il governo voleva aumentare. Un numero che ritorna. Renzi, infatti, annuncia anche che saranno ridotti i bar con macchinette, da 6mila a mille. Non si tratta di quelli con le slot (sono infatti quasi 95mila) ma dei corner, luoghi cioé non dedicati solo al gioco. Ma non erano 7mila? Ne mancano mille all’appello. Così come non si capisce se nei 15mila siano compresi i 5mila Ctd illegali che beneficieranno della sanatoria, come indirettamente conferma Renzi con quel «non tutti regolari, al momento».Se resta, dunque, l’incertezza sui tagli, potrebbe invece arrivare un aumento di un altra forma di azzardo. Secondo l’ultima bozza circolata ieri, si bandirebbe una gara per 120 concessioni per la commercializzazione dei giochi on line. Attualmente sono 80 e scadranno nei prossimi mesi. Con la nuova gara, dunque, sarebbero aumentate del 50%.
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