martedì 30 marzo 2010
A Stefania Pezzopane non è bastata la sovraesposizione mediatica degli ultimi mesi per farle vincere la competizione elettorale, che le avrebbe permesso di proseguire altri cinque anni nell'amministrazione della Provincia dell'Aquila. Nei confronti, peraltro, di un antagonista del Pdl, il consigliere regionale Antonio Del Corvo, su cui nessuno, alla vigilia, avrebbe scommesso più di tanto.
COMMENTA E CONDIVIDI
A Stefania Pezzopane non è bastata la sovraesposizione mediatica degli ultimi mesi per farle vincere la competizione elettorale, che le avrebbe permesso di proseguire altri cinque anni nell'amministrazione della Provincia dell'Aquila. Nei confronti, peraltro, di un antagonista del Pdl, il consigliere regionale Antonio Del Corvo, su cui nessuno, alla vigilia, avrebbe scommesso più di tanto.Del resto Pezzopane aveva ottenuto riconoscimenti e successi mediatici che avevano fatto il giro del mondo. In occasione del G8 dell'Aquila, il presidente degli Usa Obama aveva scherzato con lei in diretta mondiale. Superstar tra George Clooney e Bill Murray che, addirittura, sollevandola da terra l'aveva presa in braccio e baciata. Nei salotti televisivi nostrani aveva saputo farsi apprezzare per la chiarezza e la lucidità con cui illustrava la situazione dell'Aquila dopo il terremoto.Niente di tutto questo è stato sufficiente per battere "l'effetto Berlusconi". La presenza costante del presidente del Consiglio dei ministri all'Aquila dopo il terremoto per seguire, personalmente, le fasi dell'emergenza e la successiva fase della costruzione delle case per gli sfollati; la coraggiosa decisione di spostare dalla Maddalena all'Aquila il vertice del G8 per portare al centro dell'attenzione mondiale i problemi del capoluogo abruzzese hanno avuto, nella scelta degli elettori, il sopravvento. Il presidente che prende il posto di Pezzopane non è aquilano. Del Corvo si insedia al vertice dell'amministrazione provinciale proprio nel momento in cui il ceto politico dell'Aquila avrebbe avuto bisogno di rafforzarsi, invece ne esce indebolito. «Ma - dicono nel Pdl - i problemi della ricostruzione dell'Aquila sono generalmente condivisi dall'intera comunità abruzzese e dall'intera classe politica regionale: gli aquilani possono stare tranquilli».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: