lunedì 14 ottobre 2019
Duecento persone arrivate a Lampedusa tra sabato e domenica, hot spot al collasso. Più di 400 profughi sono ospitati in una struttura che ne può accogliere solo 95
Cinquanta tunisini a bordo di un barcone sono entrati ieri mattina nel porto di Lampedusa

Cinquanta tunisini a bordo di un barcone sono entrati ieri mattina nel porto di Lampedusa

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Continuano gli approdi autonomi a Lampedusa e sulle coste calabre. Nella notte tra domenica e lunedì sono circa 200 i migranti, tutti di origine nordafricana, approdati nell'isola a sud della Sicilia a bordo di imbarcazioni, in tre diversi momenti. L'hotspot di Lampedusa è stracolmo e ospita 400 migranti nonostante una capienza massima di 95. "Non è un caso che, con l'attacco della Turchia alla Siria, dalla Libia inizino a fuggire in massa, la situazione è destinata a peggiorare", afferma il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. "In giornata - aggiunge - la metà di loro saranno trasferiti, un centinaio con il traghetto di linea e altrettanti un incrociatore della Guardia di Finanza".

Altre due imbarcazioni di migranti sono approdate nella notte anche sulla costa ionica reggina. In 64, di nazionalità irachena e iraniana (52 uomini 8 donne e 4 minorenni), erano su una barca a vela. Sono stati accompagnati dalla Guardia costiera nel porto di Roccella Ionica. Più tardi è giunta un'altra segnalazione di avvistamento: un'altra imbarcazione si trovava al largo della costa di Brancaleone e trasportava 44 migranti (tra cui una donna e una bambina), anche questi trasbordati su una motovedetta della capitaneria di porto e condotti nella rada di Roccella Ionica. Tutti gli immigrati saranno trasferiti in centri di accoglienza secondo il piano di riparto predisposto dal ministero dell'Interno.

Intanto in mare c’è ancora l’Ocean Viking, la nave di soccorso dell’ong Sos Mediterranee gestita da Medici Senza Frontiere che domenica ha tratto in salvo, in due distinte operazioni di soccorso, 176 persone. L’equipaggio ha fatto sapere di aver chiesto alle autorità libiche un porto sicuro dove sbarcare e di aver rifiutato però l’offerta di Tripoli perché “secondo il diritto e le convenzioni internazionali, nessun luogo in Libia può essere considerato attualmente sicuro”. In serata la notizia che il porto assegnato alla Ocean Viking è Taranto.

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