venerdì 14 luglio 2017
Nel giorno della presa della Bastiglia, movimenti e sindacati manifestano a Roma, Firenze, Cagliari, Napoli e Ravenna contro la politica Ue dei respingimenti, per il soccorso e l'accoglienza
Un momento della manifestazione a Roma

Un momento della manifestazione a Roma

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Organizzazioni sociali e sindacali, movimenti, ong hanno promosso oggi, ricorrenza della presa della Bastiglia e dell’affermarsi dei principi di libertà uguaglianza e fraternità, una protesta in più città italiane per la libertà di movimento dei migranti, per il soccorso e l’accoglienza dei profughi. «Il 14 luglio non è solamente la data simbolo della Rivoluzione Francese, legata alla presa della Bastiglia nel 1789. Rappresenta l’affermarsi - affermano i promotori - con un movimento di popolo, di tre principi fondamentali validi per il mondo intero, la libertà, l’uguaglianza, la fraternità. Purtroppo questi principi sono oggi duramente messi in discussione».

Il cartello di associazioni e sindacati critica le scelte della Francia e dell’Unione europea nel vertice di Tallinn «che rafforzano
l’idea dell’Europa come una fortezza chiusa e ostile ai processi migratori. L’esatto contrario della Fraternitè, della solidarietà».
Iniziative sono state organizzate a Roma in Largo S.Andrea della Valle, a Firenze con un flah mob in Piazza Goldoni, a Cagliari in via Roma, a Napoli in via Crispi e a Ravenna.

Le associazioni sottolineano che «dopo aver respinto - tra il 27 e il 28 giugno scorso - 400 migranti alla frontiera di Ventimiglia, il premier Macron rifiuta un sostegno all’Italia affermando che l’80% delle persone che giungono sulle nostre coste sarebbero dei migranti economici, avvallando l’idea della suddivisione tra “buoni” e “cattivi” migranti. Idea che viene rapidamente ribadita anche dal ministro Minniti con l’annuncio dell’apertura di nuovi hotspot e centri per il rimpatrio nell’obiettivo di facilitare le espulsioni».

Secondo gli organizzatori «il recente Summit di Tallin ha evidenziato il prevalere di egoismi elettorali e calcoli interni, dimostrando l’incapacità di mettere in campo una risposta unitaria e solidale della UE al fenomeno dell’immigrazione, di fronte alle richieste dell’Italia. Un’unità che emerge solo nel criminalizzare chi salva vite umane e nella pericolosa collaborazione con la Libia e i paesi Africani». Oltre trenta le sigle che hanno sottoscritto l'iniziativa. Tra gli altri Arci, Legambiente, Acli, Cnca, Cgil, Cittadinanzattiva, Cesv, Cipsi.

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