martedì 7 aprile 2015
La comunità sulcitana è scossa e sdegnata dopo la decapitazione della statua del Bambino Gesù e i danneggiamenti all'effigie della Madonna.
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Atto blasfemo nella notte tra Venerdì e Sabato Santo a Carbonia. Vandali sacrilegi hanno danneggiato la statua della Madonna e decapitato la piccola statuetta del Bambinello. Lo scempio è stato compiuto nella cappella votiva realizzata nella grotta del Buon Pastore dove era stata sistemata la statua della Vergine e realizzato un presepe. La grotta, dove sono penetrati gli ignoti vandali dopo aver forzato il cancello di ingresso, si trova in località Monte Leone: una collina ricoperta da una pineta da dove si può scorgere la città di Carbonia e tutto il territorio circostante sino al golfo di Palmas. La statua bianca della Madonna è stata rimossa dal basamento in cemento e fatta cadere a testa in giù. Sorte peggiore è toccata alla statuetta di Gesù Bambino che è stata decapitata, portata fuori dalla grotta e lasciata ai piedi della grande croce in cima alla collina. Uno spettacolo inaspettato quello che, sabato mattina, si è presentato agli occhi di un fedele del gruppo di preghiera che il mercoledì e il sabato si riunisce a Monte Leone. I carabinieri indagano per scoprire gli autori del gesto sacrilego che ha lasciato annichilita la comunità cattolica sulcitana, mentre si levano commenti sdegnati. «Mi auguro che siano al più presto individuati i responsabili dell’atto di vandalismo nei confronti della statua del Bambin Gesù. Chi offende il sentimento religioso offende tutti noi, e dileggia le tradizioni della Sardegna». Ad affermarlo è Antonio Satta, segretario dell’Unione popolare cristiana (Upc). «Quanto avvenuto è ancor più grave – conclude Satta – se si considerano le tribolazioni che molti cristiani stanno subendo in tante parti del mondo».
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