martedì 17 maggio 2016
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Antonio Conte sapeva inserirsi nella manovra del centrocampo della Juventus e della Nazionale con un tempismo che è pari solo a quello della sentenza emessa ieri nei suoi confronti da parte del Tribunale di Cremona. «Conte è innocente » e con lui anche il suo vice ai tempi del Siena, Angelo Alessio. Quindi tempestivamente via libera alle convocazioni azzurre e con la fedina candida il ct potrà presentarsi il prossimo giugno all’appuntamento degli Europei di Francia 2016. Alla faccia dei suoi detrattori, in primis quelli inglesi. Dopo la firma di Conte con il Chelsea, sui tabloid con altrettanto tempismo avevano inzuppato il biscotto avvelenato sulle precedenti grane farmacologiche (vedi processo per doping alla Juventus) del nuovo manager dei “Blues” di Londra. Derubricare pertanto alla voce «frode sportiva», perché «il fatto non sussiste» ha sentenziato il giudice delle indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi. Eppure secondo il procuratore Roberto Di Martino quando Conte era l’allenatore del Siena, avrebbe avuto un ruolo nella combine della gara contro l’Albinoleffe del 29 maggio 2011. L’accusa di Di Martino (che aveva chiesto sei mesi di reclusione) parlava chiaro: Conte e il suo vice Alessio avrebbero dato il placet ai calciatori del Siena affinché si accordassero con quelli dell’Albinoleffe per stabilire il risultato finale della partita. Gli avvocati del ct della Nazionale (Cammarata e Arata) hanno ribattuto punto su punto all’accusa, convincendo il giudice Beluzzi che ha assolto il loro assistito con rito abbreviato. Da notare che per quella stessa gara del campionato di serie B Conte era stato condannato dalla giustizia sportiva per omessa denuncia, ma il reato non ha alcuna rilevanza sul penale. «Chiaramente Conte interessa molto a voi e relativamente a me perché non è solo il processo di Conte. Era una decisione difficile, l’udienza preliminare ha sempre l’incognita costituita dal fatto che se l’imputato chiede l’abbreviato bisogna procedere con le regole abbreviate. Quindi si deve decidere con quello che c’è», taglia corto Di Martino. Esulta alla notizia il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio: «Apprendo con grande soddisfazione dell’assoluzione di Antonio Conte. Finalmente la sua posizione è stata chiarita, la mia fiducia in lui non è mai stata in discussione. Adesso siamo tutti ancora più concentrati sull’Europeo». Alla soddisfazione di Tavecchio, fa eco il sospiro di sollievo di Conte: «Quattro anni fa, con la perquisizione avvenuta nella mia abitazione alle cinque del mattino, iniziava un periodo da incubo che a tratti mi è sembrato non potesse mai finire. Chi mi conosce sa quanto ho sofferto. Oggi (ieri, ndr) quell’incubo è finalmente finito». Triplice fischio di chiusura dunque, ma solo per la prima fase dell’inchiesta su “Scommessopoli” iniziata nel giugno 2011 con 15 arresti. Il secondo tempo giudiziario sta per cominciare dato che il resto dell’accusa ha tenuto. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il processo (prima udienza il 6 dicembre 2016) per tutti gli accusati di associazione a delinquere, riconoscendo la competenza di Cremona nell’indagine e stabilendo che è esistita di fatto «un’associazione a livello mondiale che operava per alterare in molteplici campionati di calcio, in Coppe nazionali e non, e in partite internazionali, il naturale esito delle partite». In questa maniera si legge ancora «ottenevano vincite in scommesse per milioni di euro che venivano effettuate prevalentemente sui siti asiatici ed utilizzando a tal fine lo strumento della corruzione dei giocatori». Si tratta di una cinquantina di imputati e tra i nomi di spicco figurano calciatori dallo score importante come i laziali Beppe Signori e Stefano Mauri (quest’ultimo ancora in attività) e l’ex bandiera dell’Atalanta Cristiano Doni. Tutti gli atti relativi alle singole partite truccate saranno invece trasmessi ai rispettivi tribunali di competenza territoriale. Dopo la vicenda Conte non si volta definitivamente pagina perché gli inquirenti nei quattro anni di indagini hanno comunque riscontrato l’esistenza di un pericoloso sistema su scala planetaria e con sede a Singapore, dove è probabile che ci siano ancora personaggi in piena attività illecita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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