lunedì 18 marzo 2013
I giudici di Milano hanno accolto la richiesta di il legittimo impedimento avanzata da Berlusconi, imputato al processo sul caso Ruby, e hanno invece respinto quella dei difensori. Il processo è stato aggiornato a 25 marzo. La pubblica accusa, Ilda Boccassini, aveva chiesto ai giudici di respingere l'istanza perché essa rapprsenta "un oltraggio e un disprezzo per la corte".
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I giudici del tribunale di Milano hanno accolto il legittimo impedimento avanzato da Silvio Berlusconi, imputato al processo sul caso Ruby e hanno invece respinto quello avanzato dai difensori, la cui assenza è stata ritenuta ingiustificata. Il processo è stato aggiornato al prossimo 25 marzo, cancellate udienze 20-21 marzo. La richiesta della Boccassini: no al rinvio del processoPrima della decisione della corte Ilda Boccassini aveva chiesto ai giudici di respingere l'istanza di legittimo impedimento di premier e legali. La richiesta di rinviare il processo sul caso Ruby - aveva detto - e quindi di bloccare ancora una volta la requisitoria, "in un altro Paese sarebbe un oltraggio e un disprezzo per la corte e lo è anche qui". Ilda Boccassini, che rappresenta la pubblica accusa al processo con al centro la giovane marocchina e di cui l'ex premier venerdì scorso ha chiesto il trasferimento a Brescia per legittimo sospetto, nel chiedere  di respingere la richiesta di rinvio per legittimo impedimento aveva sottolineato che le "istanze sono irrispettose nei confronti del collegio e del pm" e che quindi sia invece "consentito alla pubblica accusa, che rappresenta lo Stato, di andare avanti e che si consenta al pm di concludere".Il procuratore aggiunto Boccassini aveva anche sottolineato in particolare che i due legali parlamentari, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno a disposizione sostituti processuali "del calibro del professor Dinacci" e un calendario "fissato da mesi". Eppure "si consente, probabilmente solo in questi processi, e sono 34 anni che faccio il pubblico ministero, che si possa dire sono altrimenti impegnati. Ma non si sa quali siano gli impegni di Dinacci" e dell'altro sostituto processuale, l'avvocato Giorgio Perroni. Sull'"ennesima richiesta di rinvio", Ilda Boccassini aveva affermato che questo "in un altro Paese sarebbe un oltraggio, vilipendio e disprezzo per la corte e lo è anche qui. Chiedo che il processo vada avanti", e che oggi si concluda la requisitoria con la richiesta di condanna già saltata per tre volte a causa dell'uveite e delle complicazioni di Berlusconi. Ma i giudici hanno accolto la richiesta per Berlusconi, respingendo quella dei legali parlamentari.
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