Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha trascorso la mattina a Palazzo di Giustizia di Milano per l'udienza preliminare sul caso Mediatrade dove è imputato insieme al figlio Pier Silvio, a Fedele Confalonieri, e altre nove persone per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi che, secondo l'accusa, sarebbero stati acquistati a prezzi gonfiati per creare fondi neri. «Bene, bene. Tutto tranquillo». È questo il commento del premier Silvio Berlusconi al termine dell'udienza sul processo Mediatrade.L'udienza preliminare di oggi è stata dedicata agli interventi degli avvocati Nerio Diodà, Giorgio Perroni e Roberto Pisano che difendono rispettivamente il manager del gruppo di Gabriella Ballabio, il banchiere di Arner Bank, Paolo Del Bue e l'uomo d'affari americano Frank Agrama, che, secondo l'accusa, sarebbe stato il socio occulto del premier e avrebbe concorso alla creazione di fondi neri per 34 milioni di dollari, ricavati dall'acquisto a prezzi maggiorati di diritti tv per le reti del Biscione. Inoltre è stata contestata anche una frode fiscale per un valore di circa otto milioni di euro con effetti tributari fino a settembre 2009.
ALLONTANATO GRUPPO DI CONTESTATORI"Non stavamo facendo nulla di male, non stavamo urlando slogan, avevo solo la Costituzione in mano, quella che sto mostrando adesso, e sono stata allontanata dalla polizia. Certo è che in questo paese diventa veramente difficile difendere i magistrati e la Costituzione stessa". Così una signora, uno dei contestatori del premier Silvio Berlusconi, ai giornalisti dopo che il gruppo degli stessi contestatori, silenziosi, è stato allontanato da via Freguglia a Milano davanti all'ingresso del Tribunale dove è in corso l'udienza Mediatrade che vede imputato il premier Berlusconi.
LA DICHIARAZIONE SPONTANEA DI BERLUSCONI"A conferma di quanto l'avvocato ha rappresentato dichiaro che effettivamente gli intermediari svolgevano un importante ruolo commerciale e cioè quello di farsi carico di tutta quella attività di distribuzione di diritti televisivi sul mercato italiano, francese e altri che le majors non erano attrezzate per svolgere direttamente". È quanto ha detto in aula, all'udienza preliminare per il caso Mediatrade, Silvio Berlusconi, nelle sue brevi dichiarazioni spontanee rese davanti al gup prima di lasciare, prima della pausa di fine mattinata, Palazzo di Giustizia.Da quanto è filtrato dall'udienza, il premier ha quindi confermato la tesi difensiva dell'avvocato Roberto Pisano, difensore di Frank Agrama, e definito dai pm 'socio occultò del premier. Il presidente del consiglio ha inoltre sottolineato che la trasmissione del materiale e il doppiaggio dei film destinati alla tv erano attività di cui si faceva carico l'intermediario e "assai rilevanti rispetto alla cessione dei diritti".