giovedì 31 luglio 2014
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«Ci sono persone che sono malate davvero. E questa dovrebbe essere la priorità del ministero della Salute». A Paola Binetti, parlamentare dell’Udc, non piace l’inserimento della procedura per la fecondazione eterologa nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), rendendola a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn). «Non sono assolutamente d’accordo e non ne vedo proprio l’urgenza». Perché? È dal 2006 che cerchiamo di aggiornare i Lea, che sono bloccati. E dunque sono otto anni che chi soffre di patologie rare - 2 milioni solo in Italia ne è escluso. Il nostro slogan da allora è «Siamo rari, ma siamo tanti». Sono patologie prive in molti casi si un farmaco specifico, ma soprattutto di quel "corteo" di risorse che lo status di livello essenziale di assistenza permette di ricevere. Secondo alcuni esperti il costo sarebbe di un miliardo. Questo non lo sa nessuno, perché non si sa quante saranno le richieste. Ma il punto vero è che non va messa l’eterologa davanti a problemi più gravi, documentati, di cui abbiamo sperimentato la drammaticità con il caso Stamina. Il Ssn oggi ha ben altre priorità. Davanti alla spending review, alla revisione complessiva dei modelli organizzativi, andiamo a introdurre una variabile dai costi non prevedibili. Un altro punto "caldo" è quello dell’anonimato dei donatori. Se - giustamente - viene introdotta la possibilità di accesso alla conoscenza delle origini, bisogna sapere che questo implicherà una riflessione molto seria sulle conseguenze, non tutte prevedibili: nella vita del genitore biologico, dei genitori che si fanno carico del figlio e in quella del figlio stesso. Dal punto di vista della salute di quest’ultimo. E dal punto di vista delle relazioni. L’identità biologica non è indifferente, ne dobbiamo prendere atto. Quali altri profili critici individua? Oggi si fa tanto parlare di crisi della famiglia, di famiglia super-allargata. Non ci si rende conto che se un bambino non è figlio né di lui né di lei, o solo di lui o solo di lei, nel momento di una separazione questa cosa sarà fatta pesare? In quel momento come ci si ricorderà della dimensione biologica... Per questo come c’è una valutazione approfondita per le coppie adottive, andrebbe fatto qualcosa di simile dal punto di vista della tenuta relazionale per chi vuole accedere all’eterologa. Altrimenti chiunque si può presentare. E perché non un single?  Ha già detto di non vedere l’urgenza tipica del decreto per l’inserimento dei Lea. Si discute anche se le linee guida siano un fatto di tipo amministrativo o serva un passaggio parlamentare. Che ne pensa? Per il decreto nel suo complesso, vediamo cosa conterrà. Poi, il tema è talmente delicato sotto più profili sanitario, del diritto di famiglia, sociale - che non può essere sottratto al dibattito parlamentare. Sicuramente sarà complesso, ma l’intero Paese deve poter dare un sua risposta. Come è stato per la legge 40. Non può passare solo come una "partita" tra esperti o una questione amministrativa.
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