lunedì 21 giugno 2021
Gualtieri vince a Roma, Lepore a Bologna: questi i risultati delle primarie tenutesi ieri per scegliere i candidati sindaci del Partito Democratico. Letta esulta: "Un successo di popolo
Primarie Pd a Roma e Bologna: la vittoria di Lepore e Gualtieri
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Enrico Letta vince la sfida delle primarie. Perché passano i suoi candidati Roberto Gualtieri a Roma e Matteo Lepore a Bologna. Ma soprattutto perché questa volta l’affluenza non fa registrare il flop di Torino e il “popolo del centrosinistra”, come lo chiama compiaciuto il segretario dem, risponde alla chiamata. Al termine di una notte di riconteggi dei dati (contestati nella Capitale), il pallottoliere segna 48.624 votanti capitolini e 26.369 sotto le Due Torri, compresi i voti online.


Insomma, la prima prova è superata, in vista della sfida d’autunno per la conquista degli scranni da sindaci. Per il Campidoglio, Gualtieri parte con un 60,4 per cento di consensi del mondo del centrosinistra romano, dove si piazza secondo con il 15,6 per cento Giovanni Caudo, civico di sinistra sostenuto dall’ex sindaco Ignazio Marino e terzo a sorpresa Paolo Ciani (con il 7,1 per cento di consensi), consigliere regionale e coordinatore nazionale di Demos, che – con la sua storica militanza in sant’Egidio -raccoglie il voto della società civile. A seguire Imma Battaglia di Liberare Roma con il 6,3 per cento, il deputato di Leu e consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina al 5,5, l'indipendente Tobia Zevi al 3,5 e la ex consigliera M5s, ora nel Psi, Cristina Grancio con l'1 per cento.


Più immediato il confronto bolognese, dove a sfidarsi è stato il candidato ufficiale del Pd contro Isabella Conti, sindaca renziana di San Lazzaro di Savena, scesa in campo come indipendente, ma fortemente sentita dai bolognesi come rappresentante della passata gestione dem, ancora fortemente criticata. A Lepore il 59,5 per cento dei consensi, contro il 40,5 di Conti.
Letta tira un sospiro di sollievo, consapevole, già dalle 17 di ieri pomeriggio, quando si è recato a votare al suo gazebo di Testaccio, che i numeri dei partecipanti gli stavano dando ragione. Di fatto si sono eguagliate le cifre dell’affluenza delle passate tornate elettorali interne.


“Guardo l'affluenza alle elezioni regionali francesi, la più bassa di sempre, al 33% (!) e vedo altri motivi per considerare straordinario il contributo del popolo di centrosinistra per dare nuova energia alla democrazia nella ricostruzione post Covid. Grazie e avanti ora!”, scrive su twitter il segretario del Pd, che anche domenica esultava per non aver “avuto paura” e per aver avuto conferma che “il popolo di centrosinistra è con noi”.


Ora i candidati sconfitti assicurano di mettersi al lavoro per raggiungere l’obiettivo finale, deponendo le armi. Un impegno non sempre facile, dopo i toni accesi dello scontro, specie a Bologna. E reso più complesso dal rapporto con i 5 stelle, che sotto le Due Torri dovrebbero adesso sostenere Lepore, mettendo in fibrillazione i renziani. Diversa la battaglia romana, dove tutte gli sfidanti si sono trovati compatti fin dall’inizio contro la gestione degli ultimi 5 anni in mano a Virginia Raggi.

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