lunedì 14 ottobre 2013
​La nota della diocesi di Roma: «Non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta». Nessuna richiesta di funerali è stata presentata dai parenti del defunto.
Roma dice no a funerali e sepoltura per l'ex Ss
COMMENTA E CONDIVIDI

Una nota del Vicariato di Roma, diffusa stamattina «in merito alla celebrazione dei funerali del signor Erich Priebke» precisa la situazione, dopo il montare della polemica attorno alle esequie dell'ex capitano delle Ss, deceduto nella Capitale. «La richiesta è stata presentata al parroco non dai familiari del defunto, ma da una signora a nome dell’avvocato del signor Priebke, nella mattina di sabato 12 ottobre», scrive il Vicariato. «L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio – finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose – dovessero avvenire in strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta. La proposta è stata rifiutata dall’avvocato del signor Priebke. Pertanto, nel rispetto della normativa canonica, tutti i ministri cattolici, nella diocesi di Roma, si atterranno alle disposizioni stabilite dall’Ordinario»."La campagna di odio nei suoi confronti deve finire. La curia si rifiuta di seguire il codice religioso che dà diritto di funerali a tutti. Il diritto alla liturgia religiosa è un diritto innegabile". Sono le parole dell'avvocato di Erich Priebke, Paolo Giachini, intervistato da Radio Ies.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: