sabato 7 gennaio 2017
L'aggressore, un pregiudicato di 41 anni originario di Frosinone, ha usato un coccio di bottiglia. È stato fermato dai carabinieri.
Due preti aggrediti nella Basilica di Santa Maria Maggiore
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Due sacerdoti colpiti al volto, uno dei quali sfregiato in modo grave. È il bilancio dell’aggressione compiuta stasera intorno alle 18.30 a Roma nella sagrestia della Basilica di Santa Maria Maggiore da un uomo che secondo gli inquirenti sarebbe uno squilibrato. L’atto di violenza, che per poco non è sfociato in una tragedia, è stato compiuto davanti a numerosi fedeli da un 41enne pregiudicato della provincia di Frosinone, che ha usato un coccio di bottiglia. Le vittime sono due frati francescani dell’Immacolata che prestano servizio nella sagrestia della Basilica: padre Angelo Gaeta e padre Gregorio Adolfo. Sono stati entrambi portati al Policlinico Umberto I. Il primo, che ha subito una profonda ferita dallo zigomo al mento, è entrato nel nosocomio in codice rosso ed è stato operato d’urgenza. È cosciente e potrebbe essere dimesso già domenica. Più lievi le ferite riportate dall’altro religioso.

Arrestato dai carabinieri della compagnia di piazza Dante in servizio di vigilanza davanti alla basilica, mentre si dava alla fuga, l’uomo - Renzo Cerro, originario di Roccasecca - in caserma ha tentato di giustificarsi: «Non ce l’avevo con loro due, ma sono un incompreso, la Chiesa non mi ha capito». Secondo la ricostruzione riferita ad Avvenire dal cardinale arciprete della basilica liberiana, Santos Abril y Castelló, l’uomo al momento dell’aggressione avrebbe affermato di agire secondo gli ordini di una setta. Cerro, che non ha fissa dimora e ha precedenti per droga, secondo fonti investigative, presenterebbe anche disturbi di natura psichica.

Allo sgomento del cardinale Abril y Castelló si unisce quello del cardinale Stanislaw Rylko, che qualche giorno fa il Papa ha nominato suo successore quale arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore. Un luogo sacro nel quale il Pontefice si reca prima e dopo i suoi viaggi apostolici. «Dopo aver appreso questa notizia, sono veramente scioccato e profondamente dispiaciuto che perfino i luoghi più sacri di Roma come la Basilica di Santa Maria Maggiore non vengano rispettati». Il porporato polacco esprime la sua «grande solidarietà ai due sacerdoti feriti e sono vicino a loro spiritualmente, pregando per la loro pronta guarigione. Che questo atto di violenza dissennata sia accaduto nella Casa di Maria ci addolora ancora di più. Prego la Salus Populi Romani che questa dolorosa ferita si rimargini al più presto», conclude.

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