martedì 2 febbraio 2016
​I due ragazzi avevano 13 e 15 anni. È stata la madre a denunciare la violenza, avvenuta a Palermo. L'arcivescovo Lorefice: solidarietà e richiesta di perdono alle vittime.
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Un prete di 40 anni è stato arrestato a Roma dalla Polizia di Palermo, insieme agli agenti della Squadra Mobile romana, con l'accusa di violenza sessuale su tre minorenni. Gli abusi sarebbero avvenuti durante la permanenza del sacerdote nel capoluogo siciliano e le indagini sono state quindi condotte sotto la guida della Procura della Repubblica di Palermo che ha delegato la Sezione specializzata"Reati in danno di minori e reati sessuali" della Squadra Mobiledi Palermo all'accertamento dei fatti.
Le indagini hanno permesso di scoprire che due fratelli di 13 e di 15 anni erano stati oggetto di atti sessuali da parte del parroco della chiesa di Palermo che frequentavano. Il sacerdote, abusando del rapporto di fiducia che si era instaurato con la madre dei ragazzi, era diventato un punto di riferimento per i due giovani.
La madre dei piccoli, dopo avere appreso da uno dei figli cosa era successo, aveva subito denunciato la vicenda. Le indagini, dirette dalla locale Procura, si sono avvalse di alcune testimonianze ed hanno permesso di ricostruire un'altra vicenda, avvenuta qualche tempo prima, di abusi sessuali ai danni di una terza vittima, oggi maggiorenne.
Infine, si è acquisita la conversazione, via chat, che il sacerdote aveva intrattenuto con una parrocchiana, nella quale lo stesso le confessava quanto aveva fatto.L'Arcivescovo di Palermo, don Corrado Lorefice, appresa la notizia dell'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere del parroco, presbitero della Chiesa palermitana, domiciliato però a Romadal novembre 2014, ha espresso "profonda solidarietà alle vittimedelle violenze subite e ai loro familiari" e chiede loro perdono.  L'arcivescovo mostra al contempo "forte dolore perché il fatto, oltre a ferire la società umana, deturpa - si legge in una nota - il volto di tutta la comunità ecclesiale e in special modo dei tanti presbiteri che quotidianamente e in modo silenzioso lavorano con dedizione e generosità sul territorio diocesano per il bene degli uomini e delle donne loro affidati".
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