sabato 7 maggio 2016
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BRUXELLES S i assottigliano le speranze di arrivare a un accordo tra i creditori e la Grecia all’Eurogruppo straordinario di lunedì a Bruxelles, per autorizzare l’esborso di una tranche di aiuti da 5 miliardi di euro. A far praticamente saltare la base di un accordo tra europei e Fmi, delineatasi a fine aprile ad Amsterdam, è stato lo stesso direttore del Fondo, Christine Lagarde. In una dura lettera ai 19 ministri dell’eurozona, rivelata ieri dal Financial Times, Lagarde chiede che lunedì si discuta «contemporaneamente » alle riforme e alla manovra di bilancio anche della ristrutturazione del debito. Una ristrutturazione che il Fmi chiede da tempo, ma che soprattutto la Germania rifiuta tassativamente. La lettera inoltre smentisce che il Fondo voglia ancora più austerità. Il Fmi ha spiegato che le misure concordate tra europei e greci, per circa 5 miliardi di euro, non riusciranno a garantire entro il 2018 un avanzo primario al 3,5% del Pil, come previsto, ma solo all’1,5%. Insufficiente, quindi, per ridurre l’imponente debito greco (circa il 177% del Pil). Il Fondo dice però che la risposta non è aumentare ancora tagli e austerity, ma, appunto, ristrutturare il debito. E infatti il Fondo respinge la manovra 'di salvaguardia' per altri 3 miliardi di euro che gli europei chiedevano alla Grecia per il caso che le misure concordate davvero fossero insufficienti. Un avanzo primario del 3,5%, avverte Lagarde, «sarebbe non solo molto difficile da ottenere, ma probabilmente controproducente». E senza ristrutturazione il Fmi non parteciperà al salvataggio, mentre per Berlino la sua presenza è indispensabile. La Grecia intanto è paralizzata da uno sciopero generale di 48 ore proclamato dai sindacati contro il nuovo taglio alle pensioni e l’aumento delle imposte sul reddito che il Parlamento greco varerà domani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Christine Lagarde (Ansa/Ap)
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