giovedì 28 aprile 2016
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M atrimoni finti nei paesi d’origine e in Italia e documenti falsi, questi i metodi per portare nel territorio nazionale i non comunitari aggirando le regole sui permessi di soggiorno. Il sistema è stato scoperto dalla Squadra mobile di Latina, che ieri ha arrestato 11 persone, tra cui sei donne, con l’accusa di favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza di immigrati irregolari. Un’altra donna straniera è ancora ricercata. L’operazione 'Just Married', coordinata dal Pubblico ministero Daria Monsurrò, ha permesso di scoprire due distinti gruppi criminali, di nazionalità marocchina ed egiziana, fiancheggiati da donne italiane disponibili a contrarre i finti matrimoni, che operavano in vari centri della provincia pontina. Tra gli arrestati, ai domiciliari, anche l’impiegato di uno studio commercialista il quale aveva il compito di predisporre Cud e buste paga falsificati per le pratiche di soggiorno. Gli investigatori della Polizia hanno scoperto che ogni straniero portato in Italia da uno dei due gruppi pagava circa seimila euro, diecimila se erano necessarie le nozze.L’esigenza di chiudere presto l’inchiesta è derivata dall’estrema mobilità degli indagati e dalla brutalità dei comportamenti, almeno in un caso. Infatti, l’inchiesta è iniziata nel 2015 dopo la denuncia di una ragazza marocchina. Agli agenti, la giovane ha raccontato di essere arrivata in Italia illegalmente dietro un compenso in denaro. Una volta a Sabaudia, in provincia di Latina, ha scoperto che doveva essere avviata alla prostituzione ma al suo rifiuto è stata violentata e rinchiusa in casa. Approfittando della distrazione di uno dei sequestratori è riuscita a scappare e a rivolgersi alla Polizia. (Rem. Rus.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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