martedì 19 settembre 2017
Il sacerdote della Terra dei Fuochi riceve il Premio Prata 2017 insieme con il questore di Napoli De Iesu e il magistrato Cantelmo. Determinante la sua lotta a favore della gente
Don Maurizio Patriciello

Don Maurizio Patriciello

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Legalità, difesa del territorio, valorizzazione delle risorse naturali e promozione della cultura, con particolare riferimento alla poesia. Il Premio Prata 2017, giunto alla sua XI edizione, si è mosso lungo questi itinerari, attraverso l’attenta scelta dei premiati, tra i quali figura don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo a Caivano e strenuo difensore della gente della cosiddetta “Terra dei fuochi”. Il premio al sacerdote (che non ha potuto essere presente per motivi familiari alla cerimonia tenutasi sabato 16 settembre nella Basilica paleocristiana dell’Annunziata, a Prata Principato Ultra; il riconoscimento è stato ritirato da don Vittorio Ferrara) è stato attribuito in quanto “testimone di speranza e di luce - come si legge nella motivazione – grazie al suo invito a farsi prossimo, a benedire le bellezze del creato, con un’azione pastorale che si fa grido universale, lampo a squarciare le nubi minacciose del malaffare e del degrado, stando sempre in prima linea, al fine di risollevare le sorti degli ultimi”.

Nella stessa linea della difesa della legalità i premi attribuiti al capo della Procura della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, e al questore di Napoli, Antonio De Iesu, che hanno colto l’occasione per rivolgere un appello alla collaborazione tra cittadini e istituzioni. "Da soli non possiamo fare molto - ha detto De Iesu -. E' fondamentale per il nostro operato l’aiuto della gente. Il silenzio degli onesti fa paura". Sulla stessa lunghezza d'onda Rosario Cantelmo, magistrato in prima linea nella lotta alla camorra e al malaffare diffuso, che in Irpinia sta indagando su alcuni casi di inquinamento. "Non lasciate mai sole le istituzioni – ha sottolineato -. L'omertà è collusione col sistema criminale".


Tra i premiati dalla giuria presieduta dalla poetessa Antonietta Gnerre il presidente nazionale Fibes Peppino Colarusso, il presidente dell'Odg della Campania Ottavio Lucarelli, il vice caporedattore di Studio Aperto Fabrizio Filippone, oltre al regista Modestino Di Nenna, la blogger e giornalista Marika Borrelli, lo scrittore Aurelio Picca, i poeti Vincenzo Mascolo, Massimo Morasso e Andrea Cati. Ospite d’onore della serata condotta da Barbara Ciarcia e Nello Fontanella l’attore Sebastiano Somma, che ha recitato alcuni componimenti poetici. Recital musicale a cura di Paolo De Vito con Giuseppe Musto, Gianluca Marino e Salvatore Santaniello.

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