mercoledì 27 febbraio 2019
Da domenica non si hanno più notizie di Daniele Nardi e del suo compagno di cordata, l'inglese Tom Ballard, fermi al campo 4 a seimila metri di quota
Foto tratta da Facebook

Foto tratta da Facebook

COMMENTA E CONDIVIDI

«Oggi il tempo è buono sul Nanga Parbat, ma dal campo base non riescono ad avvistare Daniele e Tom Ballard. In Pakistan sta per decollare un elicottero con a bordo Ali Sadpara, un alpinista esperto. L’obiettivo è cominciare a perlustrare la zona». Cresce la preoccupazione nello staff che sta seguendo l'ascensione di Daniele Nardi e del suo compagno di cordata, lungo l'inesplorato Sperone Mummery del Nanga Parbat, con i suoi 8.126 metri di altezza, la nona montagna più alta della Terra. Da domenica non si hanno più notizie dei due alpinisti e, al campo base, si sta già pensando a come organizzare un'eventuale operazione di soccorso. La speranza è che i due, avvistati per l'ultima volta al campo 4 a seimila metri di quota, abbiano esaurito le batterie del telefono satellitare e non siano più in grado di comunicare, ma siano in discesa verso il campo base. Da domani è, infatti, previsto un peggioramento delle condizioni meteo. Al momento, però, lo staff di Nardi è alle prese anche con un altro problema. A causa delle tensioni tra India e Pakistan, l'elicottero dei soccorsi è bloccato a Skardu a poca distanza dal campo base, per la chiusura dello spazio aereo.

Soccorsi via terra

Per questa ragione, si legge sulla pagina Facebook ufficiale della spedizione, «si è provveduto a far partire da Islamad l’alpinista pakistano Karim Hayat, compagno di spedizione fino a fine gennaio di Nardi e Ballard, via terra. Presumibilmente potrà raggiungere il campo base domani sera».

Si muove la diplomazia

Per cercare di accelerare le operazioni di perlustrazione della montagna, si è mosso anche l'ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, che, in sinergia con il collega inglese, ha chiesto alle autorità di Islamabad di concedere, in via eccezionale, l'invio dell'elicottero dei soccorsi. L'intervento della nostra rappresentanza diplomatica ha permesso di smuovere la situazione, consentendo il decollo dell'elicottero. Ma il sopraggiungere della notte, ha costretto a riprogrammare il volo. «Siamo in attesa di notizie dal campo base riguardo possibili movimenti sulla montagna che viene monitorata minuto per minuto, con la speranza che l’emergenza militare pakistana possa rientrare e consentire ad Ali Sadpara di raggiungere il campo base prima che faccia buio», riprende il comunicato dello staff di Nardi.

Alla ricerca di una luce nel buio

«Al campo base è arrivato il buio - si legge ancora sulla pagina Facebook della spedizione - e la spasmodica osservazione della parete, che è proseguita tutto il giorno con nel cuore la speranza di intercettare un movimento, non si è interrotta e proseguirà durante la notte alla ricerca di individuare la luce di una lampada frontale. Continuano i contatti e le attività che possono contribuire a facilitare il raggiungimento del campo base e la parete sia da terra lungo la valle Diamir, sia con l’elicottero. Ogni ipotesi e possibilità non viene trascurata».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: