sabato 26 ottobre 2019
Per il presidente dell’Osservatorio nazionale, nel nostro Paese ne sono presenti ancora 40 milioni di tonnellate. Esposti più di 352mila alunni e 50mila tra personale docente e non docente
Bonanni lancia l'allarme amianto: urge un piano di bonifica
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«Urge un piano urgente di bonifica dello Stato perché, nonostante l’entrata in vigore del divieto di utilizzo di amianto nel nostro Paese sono presenti ancora più di 40 milioni di tonnellate (33 in matrice compatta e 7 friabile). Il dato che più sconvolge è che tra i vari siti, più di un milione, ci sono 2.400 scuole (stima per difetto) e sono esposti più di 352mila alunni e 50mila del personale docente e non docente e migliaia di impianti sportivi. Per non parlare della nostra rete idrica che rivela presenza di amianto per ben 300mila chilometri di tubature (stima Ona)». Lo ha detto l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) alla seconda edizione del Fair Play Day e il Green Ona Day, giornata dedicata ai principi della sana convivenza promossa da Ona e dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play, presieduto dal giornalista Ruggero Alcanterini, che si è tenuto al Salone d’Onore del Coni alla presenza della vice presidente e plurimedagliata olimpica Alessandra Sensini.

«Preoccupante la situazione delle scuole del Lazio e degli impianti sportivi al loro interno – ha spiegato il presidente dell'Ona che lancia l’allarme – è stata censita la presenza di 64 tonnellate di amianto compatto e 150 chilogrammi di amianto friabile, dati in difetto perché c’è stata carenza di verifiche sulla reale situazione determinando una situazione di serio rischio sia per il personale docente che non docente oltre che per gli alunni».

«L’amianto continua a mietere lutti e tragedie nel mondo con 107mila decessi solo nel 2018, di cui almeno 6mila in Italia, senza che siano adottate concrete misure definitivamente efficaci per evitare l’esposizione a questo che è il più potente dei cancerogeni, un vero serial killer – ha aggiunto il legale e componente della commissione Amianto del ministero dell’Ambiente -. Solo con la prevenzione primaria è possibile evitare le malattie infiammatorie e neoplastiche provocate dalla fibra killer, spesso in sinergia con altri agenti cancerogeni. Per chi è stato già esposto, e per coloro che purtroppo si sono già ammalati, non rimane altro che la prevenzione secondaria (diagnosi precoce e terapie più efficaci), e il risarcimento dei danni, con le prestazioni previdenziali (prevenzione terziaria)».

La Giornata e la Settimana Fair Play sono dedicate alle emergenze epocali come la catastrofe ambientale planetaria, la diaspora umanitaria del Kurdistan e dell’area mediterranea, la sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione al pericolo amianto e il tema delle pari opportunità per la pratica sportiva. Valori sintetizzati nel Premio Nazionale Fair Play, che vanta il patrocinio ufficiale dell’International Fair Play Committee, dell’European Fair Play Movement e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano assegnato al prof. Luciano Mutti, oncologo e ricercatore di punta sul mesotelioma, Renato Mariotti, collezionista del Museo del calcio internazionale, Michele Panzarino, direttore dell'Accademia Nazionale di Cultura Sportiva, Luciano Duchi, storico organizzatore della mezza maratona tra Roma e Ostia, Marco Lodadio, nuovo “signore degli anelli”, vice campione del mondo e talento italico nella ginnastica attrezzistica, Giuseppe Gentile, nipote del filosofo Giovanni, primato del mondo e del podio olimpico a Città del Messico nel 1968, Vincenzo Vittorioso, al vertice del Settore Salvamento della Fin (Federazione Italiana Nuoto), affiancato dal campione europeo di Salvamento, Andrea Piroddi, Valerio Catoia, giovanissimo nuotatore paralimpico divenuto “Alfiere d’Italia”, per aver salvato con perizia e coraggio un’adolescente nelle acque di Sabaudia, Cristiana Pedersoli, erede diretta e ideale dei principi etici del padre Carlo (in arte Bud Spencer) e la madre coraggio Samuela Fronteddu che, oltre la causa del figlio Giulio, ha sposato quella di tanti altri bambini e ragazzi nati con malformazioni o vittime di gravi incidenti.


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