martedì 9 novembre 2010
L'aiuto al Veneto sarà «sostanzioso e immediato». Così il premier Silvio Berlusconi, in visita a Vicenza e Padova. Il presidente della Repubblica: «Il mancato rispetto delle regole è all'origine di molti disastri». Allarme per le piogge in Toscana. Il presidente del Consiglio, spostatosi in Abruzzo, ha ricordato l'impegno del governo nel dopo sisma.
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«Domani a mezzogiorno – stamattina, ndr –, a Palazzo Chigi con il ministro Tremonti, Bertolaso, il presidente del Veneto Zaia, si deciderà lo stanziamento di un importante contributo immediatamente utilizzabile per il Veneto». L’annuncio a L’Aquila, di Silvio Berlusconi, arriva al termine di una giornata vissuta tutta sul filo delle tragedie di ieri, con ancora ferite aperte, e di oggi. Le nuove fibrillazioni della maggioranza sono lontane, gli torna anzi il buon umore, come quando sul palco della caserma di Coppito si concede alla foto di gruppo con la squadra dell’Aquila Rugby, alla quale («non avete mantenuto la promessa, doveva restare un segreto fra di noi», lamenta) ha fatto arrivare un personale contributo di 200mila euro: «Una squadra giovanissima infatti è del 1937», scherza, ironizzando sulla "coetaneità".In mattinata, in Veneto, per lui c’erano stati applausi dagli alluvionati di Monteforte d’Alpone. Ma anche forti contestazioni. A Vicenza, dai militanti "No Dal Molin" e soprattutto a Padova, dai giovani "disubbedienti", tanto che il premier e il ministro Umberto Bossi, accompagnati da Guido Bertolaso accompagnati da Zaia, hanno dovuto lasciare la prefettura da un’uscita secondaria. Ripetute le cariche delle forze dell’ordine, dopo che era scoppiato un fumogeno; numerosi striscioni sequestrati. E non sono mancate proteste anche istituzionali, come quella del sindaco di Padova, Flavio Zanonato.Ma il premier va via comunque confortato dal Veneto. «Grande gente», dice. Poi a L’Aquila – con tutti i vertici delle Forze dell’Ordine e di Polizia schierati a ricevere le onorificenze della Protezione Civile per l’Abruzzo –, tributa un ringraziamento, per essere intervenuti, in questa nuova tragedia, «tempestivamente, con 5mila uomini». Nel capoluogo abruzzese dettaglia i fondi già disponibili: «C’è un aiuto dalle banche, l’Abi ha deciso di stanziare 700 milioni che facilmente potranno arrivare al miliardo, in prestiti per imprese e famiglie». E anche l’Unione europea, assicura, «invierà sabato una commissione per vedere i disastri, prevedendo di stanziare il 25 per cento dei fondi per aiuti nelle calamità naturali».Accenni di proteste non erano mancati anche all’Aquila: nel pomeriggio, all’arrivo del premier, il "popolo della carriole" ha tentato anche un blocco stradale, ma nel luogo blindato in cui si teneva la cerimonia non è arrivata nessuna eco della protesta, peraltro pacifica e contenuta. All’Aquila, con i 57 sindaci in fascia tricolore, la cerimonia è stata anche, di fatto, il passo di addio (fra gli applausi) di Guido Bertolaso. Un’atmosfera che ha avuto il suo momento topico con la standing ovation al conferimento dell’onorificenza al comandante generale del Corpo dei Vigili del Fuoco Alfio Pini. «Ho mantenuto la parola, credo di aver rapprsentato degnamente il popolo italiano», rivendica un premier tornato in vena, all’Aquila. Quando viene premiata la Croce Rossa ricorda che la moglie di Gianni Letta, «che noi chiamiamo Palazzo Chigi», scherza, ne è la responsabile abruzzese. E quando tocca a Nino Di Paolo, comandante generale Guardia di Finanza, ricorda il loro ruolo meritorio nello scovare gli evasori: «Se tutti pagassero le tasse, pagheremmo un po’ meno. Lo dico forte perché credo di essere il primo contribuente».Ma non trascura di dare le cifre anche sul terremoto d’Abruzzo: «Abbiamo messo a disposizione 14 miliardi e 767 milioni per l’emergenza, e ora sono disponibili 3 miliardi e 400 milioni per ricostruire», assicura. Il sindaco Massimo Cialente non rovina la festa: «Dovremo parlare da vicino», dice. «Serve una legge, una normativa per sbloccare quei fondi», dice poi, lontano dal microfono, il primo cittadino. «Ma oggi è stata una festa». E si unisce, commosso, agli auguri a Bertolaso: «In quei giorni siamo diventati amici».
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