martedì 7 settembre 2010
Berlusconi e Bossi insistono per le dimissioni di Fini dalla presidenza della Camera, ma per il momento - a quanto si apprende da ambienti del Quirinale - nessuna richiesta di un incontro da parte di rappresentanti dell'esecutivo è stata inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio e il 'senatur' in una nota congiunta hanno giudicato "inaccettabili" i contenuti dell'intervento di Fini a Mirabello.
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Berlusconi e Bossi insistono per le dimissioni di Fini dalla presidenza della Camera, ma per ilmomento - a quanto si apprende da ambienti del Quirinale - nessuna richiesta di un incontro da parte di rappresentanti dell'esecutivo è stata inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio e il 'senatur' in una nota congiunta hanno giudicato "inaccettabili" i contenuti dell'intervento di Fini a Mirabello: "Le sue parole sono la chiara dimostrazione che svolge un ruolo di parte ostile alle forze di maggioranza e al governo, del tuttoincompatibile con il ruolo super partes di presidente della Camera". Il leader del Carroccio ribadisce che bisognerebbe andare alle urne, "perchè stare nel pantano non si sta bene". Daniele Capezzone, portavoce Pdl, osserva: "Spero che nessuno sottovaluti la gravità - direi storica - di quel che sta accadendo. Mai nessuno aveva tentato di usare la terza carica dello Stato come uno sgabello da cui tenere comizi 'contro', come una leva attraverso la quale cercare di scardinare l'assetto politico scelto dagli elettori. È quello che sta facendo Gianfranco Fini".Duro il commento del capogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Italo Bocchino: "La decisione di chiedere formalmente le dimissioni del presidente della Camera è politicamente inaccettabile e grave sotto il profilo istituzionale, violando il principio costituzionale della separazione tra poteri. La richiesta di Berlusconi e Bossi è strumentale, irrituale e irricevibile ed è gravissima sotto il profilo istituzionale, considerato che la terzietà riguarda il ruolo e non la personalità politica, riguarda la conduzione del ramo parlamentare presieduto e non la libera espressione dei propri convincimenti politici".Dall'opposizione il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, dice: "Bossi e Berlusconi non hanno a disposizione le istituzioni. Questo, se ritengono di essere dentro un quadro costituzionale, quando invece ci sarà la costituzione di Arcore potremo ragionare diversamente". Il presidente Idv, Antonio Di Pietro, sottolinea: "Vogliamo che Silvio Berlusconi salga al Colle per rassegnare il proprio mandato e andare a votare al più presto, perchè il Paese si deve liberare non del presidente della Camera, ma del presidente del Consiglio". Il segretario Udc, Lorenzo Cesa, commenta: "Constatiamo con grande preoccupazione che questo non è più il governo Berlusconi, ma il governo Bossi a cui aderisce Berlusconi". Il leader radicale, Marco Pannella, chiede che Napolitano si esprima con un messaggio alle Camere.  LA PROPOSTA DI PISANUSilvio Berlusconi «guidi un governo di solidarietà nazionale». Questa l'opinione di Beppe Pisanu, come. Il presidente dell'Antimafia sta svolgendo un ruolo di pontiere nella convulsa fase politica che attraversano maggioranza e governo e lancia un appello al premier, «per il bene del Paese» e davanti a «una crisi economica devastante», perchè promuova un esecutivo di solidarietà nazionale allargato a tutte le forze politiche che ci vogliono stare. Pisanu è certo che il Pd non si tirerebbe indietro. Altrimenti restrerebbe la via del voto anticipato «deleterio e una vera sciagura per il Paese».
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