venerdì 8 novembre 2019
Il sindaco Roberto Canali: «Quei treni vanno da una sola parte, si vada anche a visitare i gulag». La denuncia della lista civica Generazione Comune: pagheremo noi
Il campo di Auschwitz (Ansa)

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Dei treni della memoria diretti ad Auschwitz si può dire che «vanno solo da una parte», senza che questa frase evochi la storia atroce degli ebrei partiti e mai più ritornati? Eppure è proprio questa l'immagine che il sindaco di Predappio ha utilizzato per spiegare perché ha negato la quota di finanziamento del Comune al viaggio di istruzione al lager nazista di uno studente.

I fatti sono stati resi noti dall'associazione "GenerAzioni in Comune", che sostiene il gruppo consiliare di minoranza dell'omonima lista civica cittadina: il Comune di Predappio, racconta, ha negato il contributo alla partecipazione di un ragazzo della scuola superiore al progetto 'Promemoria Auschwitz - treno della Memoria", realizzato in tutta Italia con il patrocinio del Parlamento. Sono due gli studenti predappiesi che hanno aderito volontariamente al progetto. Una quota è stata messa a disposizione da Anpi Forlì-Cesena e l'altra avrebbe dovuto coprirla l'amministrazione, spiega l'associazione "GenerAzioni in Comune", che si è offerta comunque di pagare il viaggio.

Ed ecco la spiegazione del sindaco Roberto Canali, eletto a maggio nel paese natale di Benito Mussolini con una lista di centrodestra: "Non siamo contrari al Treno della Memoria", ma "questi treni vanno solo da una parte e noi non intendiamo collaborare con chi si dimentica di tutto il resto". Tutto il resto sarebbero le foibe e i gulag, cioè gli stermini dei comunisti, come se il ricordo degli orrori del Novecento appartenesse a uno o all'altro e non invece a tutta l'umanità. E se "GenerAzioni in Comune" chiede al sindaco di ripensarci lui ribatte: "Assolutamente no. Quando questi treni faranno sosta anche di fronte ai gulag - aggiunge - ci ripenseremo, perché vorrà dire che la correttezza della memoria è a 360 gradi".

Poi Canali ricostruisce la vicenda dal suo punto di vista: "Un'associazione ha chiesto il patrocinio al Comune di Predappio per far partecipare uno studente al viaggio della Memoria ad Auschwitz . C'era anche un altro studente, il cui viaggio è stato patrocinato da Anpi. Noi non abbiamo aderito, non per negazionismo. Io ho sempre detto che è giusto che tutti vivano queste esperienze, ma perché questa associazione organizza sempre questo tipo di esperienze? Andare ad Auschwitz è una cosa che è auspicabile e non si può non vedere con favore ma loro hanno la presunzione della memoria storica e guardano la storia soltanto da una parte. Invece bisogna portare all'attenzione dei giovani la storia a 360 gradi". Cosa che, peraltro, si fa già in classe.

E poi: «È una scelta di principio. Se si vogliono portare i giovani sui campi di concentramento bisogna far conoscere tutto. Non c'è bisogno di arrivare ai gulag o ai disastri del comunismo, basta guardare le nostre foibe». Ma il sindaco forse ignora che il rigurgito di antisemitismo che sta colpendo in questi anni e in questi giorni l'Italia si contrasta non con i veti o con i distinguo, ma con la fermezza da una parte e la cultura dall'altra. E i viaggi della memoria ad Auschwitz a questo servono: ad aprire gli occhi di fronte all'orrore, a fare in modo che non ricapiti più, da qualsiasi direzione esso possa arrivare.

Per "GenerAzioni in Comune", comunque, quella del sindaco è una scelta "preoccupante", anche perché Predappio è una "città che più delle altre dovrebbe sentire forte il dovere di impegnarsi per tenere viva la memoria". E invece dà un segnale perlomeno ambiguo, proprio in giorni in cui l'antisemitismo sembra più scatenato che mai.

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