mercoledì 18 dicembre 2019
Sesta edizione dell'evento di Natale organizzato da Rinnovamento nello Spirito Santo con chef stellati in cucina e vip come camerieri. Martinez: aggiungiamo sapore alla giustizia con la solidarietà
Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

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Uno spicchio di normalità racchiuso in un pranzo «al sapore di misericordia». C'è molto di più dei piatti pur elaborati, in quei dodici menù da ristorante di lusso che altrettanti chef stellati hanno preparato per più di 2mila detenuti che oggi, da Nord a Sud, si sono seduti ad una tavola imbandita a festa.

Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

Non solo perché a servirli sono stati più di 50 personaggi del mondo dello spettacolo e del cinema insieme a 600 volontari. L'altra cucina...per un pranzo d'Amore, il consueto appuntamento che ormai da sei anni Rinnovamento nello Spirito Santo organizza insieme a Prison Fellowship Italia e Fondazione Alleanza onlus sotto il patrocinio del ministero della Giustizia, è il segno concreto che ci può essere un Natale senza sbarre, anche se si vive in cella, che si può essere operatori di umanità condividendo del cibo con chi ha davanti un orizzonte meno "libero" del nostro.

Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

Milano (Opera), Roma (Rebibbia femminile), Torino (Le Vallette), Palermo (Pagliarelli), Massa Carrara, Salerno, Siracusa, Trani, Aversa, Eboli, Castelfranco Emilia, Ivrea. Oggi perciò le porte delle carceri di queste città si sono aperte dapprima per far entrare cuochi e volontari di eccezione tra i fornelli e poi i vip per un giorno camerieri, tra cui Pupi Avati, Maria Grazia Cucinotta, Teresa De Sio, Beatrice Bocci, Alessandro Greco, Nino Taranto, Sebastiano Somma, Suor Cristina.

La conferenza stampa di presentazione dell'evento al Consiglio di Stato

La conferenza stampa di presentazione dell'evento al Consiglio di Stato - Siciliani


«C'è una società civile che, fuori, si attrezza per aggiungere ulteriore sapore alla giustizia attraverso la solidarietà». Mentre infatti, ricorda il presidente di Rns Salvatore Martinez alla vigilia dell'appuntamento, durante la presentazione dell'iniziativa al Consiglio di Stato, «le nostre società stanno perdendo il gusto di essere benevole, oggi vengono aperte le porte a quel supplemento di misericordia di cui il nostro tempo ha bisogno». Così «toccando il cuore ammalato del nostro fratello», non si fa altro che fare «un gesto di restituzione di umanità e dignità». Liberando noi per primi il cuore. «I prigionieri siamo noi – ricorda infatti Martinez – quando perdiamo la libertà di vincere il male con il bene, quando perdiamo il coraggio di dire e dare un volto alla fraternità umana».

Il pranzo di Natale a Rebibbia

Il pranzo di Natale a Rebibbia - Daniela Di Domenico

Negli anni la staffetta di generosità nata dal L'altra cucina...per un pranzo d'Amore ha portato a migliorare la vita in alcuni istituti penitenziari, come la nuova cucina arrivata quest'anno a Trani grazie ad alcuni noti chef oppure la nascita di tre scuole di cucina dietro le sbarre con diplomi riconosciuti che i detenuti potranno spendersi una volta saldato il proprio conto con la giustizia. «Questa per noi è una speranza concreta di recupero», ricorda Marcella Reni, presidente di Prison Fellowship Italia, sottolineando che «tutti gli chef oltre alle loro competenze hanno messo a disposizione qualcosa di proprio ed ogni anno ci chiedono di tornare». Ecco che quindi «da un pranzo che può sembrare fine a se stesso, vediamo aprirsi strade di solidarietà inimmaginabili che ci fanno sperare in bene».
Risotto con cozze e limone candito, spigola, tortino con ricotta di bufala cioccolato e frutto della passione. Non è semplice seguire tutti gli ingredienti che compongono il menù che verrà servito oggi a pranzo ai cento ospiti del carcere di Aversa. Certo è che qui, come altrove, i commensali si sono "leccati i baffi". A realizzarlo la chef Marianna Vitale, proprietaria del "Sud Ristorante", che spiega come «attraverso questa esperienza così particolare in carcere ho compreso che non si oltrepassa un ponte, ma diventiamo noi per primi ponti di normalità e semplicità per il prossimo».


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