giovedì 8 dicembre 2016
In vigore dal 10 gennaio. Mentre l'Uncem denuncia: consegna della corrispondenza a giorni alterni in alcuni comuni montani del Piemonte.
Poste, arrivano i rincari sulle Raccomandate
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Tariffe più salate per le raccomandate: Poste Italiane continua a fare cassa sulla corrispondenza speciale, mentre disinveste da quella ordinaria. Malgrado lo Stato, in base al contratto di programma sottoscritto dal Mise, versi ogni anno almeno 262,4 milioni di euro per garantire il Servizio universale, ossia la consegna della corrispondenza e dei giornali a tutto il Paese e anche l’accesso di tutti i cittadini al servizio postale, la società procede con il piano di razionalizzazione degli uffici postali, al quale ora si sommano i rincari.

Dopo il “colpo di mano” denunciato dall’Uncem - secondo la quale «Poste Italiane ha avviato la distribuzione a giorni alterni della corrispondenza in molti Comuni montani del Piemonte senza informare i Sindaci e le Amministrazioni comunali» -, dal 10 gennaio aumenterà il costo delle raccomandate e delle assicurate. La classica Raccomandata aumenterà in tutti gli scaglioni di peso: fino a 20 grammi si passerà da 4,50 a 5,00 euro e l’aumento scatterà anche sulle comunicazioni connesse alle notifiche, così come cambierà il prezzo della Raccomandata PRO e della Raccomandata Smart. Rincaro anche per la Posta Raccomandata Internazionale: ad esempio, la tariffa per gli invii fino a 20 grammi nella Zona 1 (Europa e Mediterraneo) varierà da 5,95 a 6,60 euro. Cresceranno anche le tariffe dell'Atto Giudiziario in tutti gli scaglioni di peso: per gli invii fino a 20 grammi si va da 6,60 a 6,80 euro. Infine la Posta Assicurata: si pagherà di più per gli scaglioni di peso successivi al primo (cioè oltre i 20 grammi) e per tutti i valori assicurati previsti: la tariffa per gli invii di valore fino a 50 euro e di peso da 20 a 50 grammi varierà da 6,90 a 7,25 euro; anche le tariffe della Posta Assicurata Internazionale saranno incrementate negli scaglioni di peso successivi al primo.

I rincari delle raccomandate colpiscono anche gli amanti della lettura: Pieghi di libri e Pieghi di libri a tariffa ridotta editoriale, ferme restando le rispettive tariffe di recapito che resteranno invariate, vedranno salire il diritto di raccomandazione da 2,35 a 3,35 euro. Tutto legale, anzi, un management "da manuale": Poste Italiane – ripetono i vertici - è una società per azioni che deve fare profitto. Peccato che la Spa, in virtù della sua genesi pubblica, controlli la distribuzione della corrispondenza e che proprio per questo lo Stato la paghi profumatamente per garantire un servizio in cui la Spa invece disinveste. Liberale quando si parla dei suoi bilanci e monopolista quando si tratta di presidiare il servizio pubblico e di incassarne i contributi, la società di Francesco Caio a un anno dalla quotazione in Borsa ha dichiarato un utile netto in crescita del 29,7% (807 milioni di euro) e ricavi per 25,7 miliardi (+7,6%), con masse gestite di 493 miliardi (+3,6%). Le perfomances più rilevanti si concentrano nei servizi finanziari e assicurativi ma il suo bel peso ce l’hanno anche i tagli: il costo del lavoro si è ridotto dello 0,8% e sono stati tagliati 2.000 dipendenti.

Numeri che rendono verosimili le denunce dell’Uncem e inverosimili comunicati come quello con cui Poste Italiane e la Regione Emilia Romagna, poco prima del referendum costituzionale, annunciavano: «Nessuna chiusura degli uffici postali nei Comuni con meno di 5 mila abitanti» e «nessuna riduzione della qualità del servizio» di consegna della corrispondenza. Una qualità che dal 10 gennaio costerà, per chi vuole spedire una raccomandata, oltre il 10% in più.

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