giovedì 27 febbraio 2020
Calcio, rugby, pallavolo, basket e la paura dell’epidemia
Porte chiuse, rinvii, gare annullate

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Partite a porte chiuse, campionati sospesi, calendari da riscrivere: se c’è un mondo che misura la temperatura del clima di allerta che stiamo vivendo in Italia è proprio quello sportivo. Lo spettro del coronavirus aleggia su tutte le discipline assumendo le sembianze di un grande punto interrogativo riguardo alle gare da disputare. A far più rumore è ovviamente il calcio, con la Serie A, già stravolta domenica scorsa per il rinvio di quattro incontri, che per questo fine settimana è riuscita a ottenere dal governo la disponibilità a far disputare cinque partite senza spettatori: domani Udinese-Fiorentina, domenica Milan-Genoa, Sassuolo-Brescia, Parma-Spal e l’attesa sfida scudetto Juventus-Inter. Si è anche paventato un possibile spostamento della sfida a lunedì sera a porte aperte, ma mercoledì è in programma Juve-Milan di Coppa Italia e dunque l’ipotesi è remota. Di sicuro giocare senza spettatori non piace a nessuno tanto più al protagonista forse più atteso, il grande ex Antonio Conte, oggi sulla panchina nerazzurra, ieri bandiera del popolo bianconero: «Il calcio ha bisogno di pubblico, di sentire intorno l’atmosfera – ha detto –. Quella è la cosa più bella».

Per effetto del divieto di manifestazioni sportive a porte aperte per sei regioni del Nord si giocheranno senza pubblico anche quattro gare di Serie B (Cittadella-Cremonese, Chievo-Livorno, Entella-Crotone e Venezia-Cosenza). Attenzione massima anche in Serie C dove l’intera squadra di calcio della Pianese di Piancastagnaio (Siena), che milita nel girone A, è stata messa in “quarantena”. La decisione è stata presa dalle autorità sanitarie dopo che un giocatore 22enne è risultato positivo al Covid-19. Nell’ultimo turno di campionato la squadra toscana ha giocato contro la Juventus Under 23, per questo il club del presidente Agnelli ha deciso di spostare la sede dell’allenamento della seconda squadra a Vinovo anziché alla Continassa per evitare “contagi” con gli uomini di Sarri.

A finire nel pallone però non è solo il mondo del calcio. Pallacanestro, rugby e pallavolo hanno sospeso tutti i campionati nazionali e giovanili almeno per questo weekend. Chi invece ha optato per una soluzione alternativa è la Federazione italiana sport invernali che ha deciso di confermare le gare di Coppa del Mondo di sci femminile domani e domenica a La Thuile, in Valle d’Aosta, sia pure con un numero limitato di spettatori.

Ma a conferma di come lo sport accompagni da vicino l’evolversi della situazione, colpisce l’attuale percezione all’estero degli italiani come nuovi “appestati”. Ciò che per esempio ha spinto la federazione rugby irlandese a chiedere e ottenere la cancellazione della partita del Sei Nazioni tra Irlanda e Italia, in programma domani a Dublino. Ma in “quarantena” se pur a scopo precauzionale è finito anche il golf azzurro: Edoardo Molinari e Lorenzo Gagli hanno rischiato di saltare l’Oman Open, torneo dell’European Tour di golf. Isolati in una stanza di albergo sono stati poi riammessi dopo essere risultati negativi al test del coronavirus.
E che dire della diffidenza dei francesi del Lione per l’arrivo dei supporter della Juve in Champions League al punto che lo stesso tecnico bianconero Sarri con una risposta piccata ai cronisti transalpini ha unito per una volta l’orgoglio di tutti i tifosi italiani: «Il virus è un problema europeo. In Italia abbiamo fatto 3.500 prove di tamponi, abbiamo un certo numero di positivi. In Francia 300 e ne avete molto meno. Se ne fate 3.000, avete gli stessi numeri nostri».

Ma ormai la paura degli italiani contagia tutto il Vecchio Continente. Nel basket, il presidente della Federazione italiana Gianni Petrucci ha chiesto di «punire chi discrimina il nostro Paese» dopo la cancellazione di due partite di Eurolega femminile Schio-Sopron e Venezia-Riga perché sia ungheresi che lettoni si sono rifiutate di giocare contro le italiane perfino in campo neutro in Slovenia. Eppure anche lo Zalgiris Kaunas ha chiesto ai tifosi dell’Ax Milano di non seguire la squadra in Lituania per la gara di Eurolega di stasera. E mentre il ministro della Salute del Paese baltico continuava a chiedere il rinvio della partita o le porte chiuse, il coach dell’Olimpia, Ettore Messina ha cercato di sdrammatizzare: «Sarà un match difficile contro una squadra molto forte. Se le cose si dovessero mettere male, inizieremo a tossire. Magari li spaventiamo e smettono di giocare».

Terrorizzati erano invece i bulgari del calcio del Ludogorets che ieri sono sbarcati in Italia temendo più il virus che l’Inter. Non è bastato a tranquillizzarli nemmeno il fatto che quello di ieri sera sia stato il primo match a porte chiuse da quando è scoppiata l’emergenza. I bulgari si sono presentati a Milano con tanto di epidemiologo al seguito portando nelle borse non solo calzoncini e magliette, ma anche guanti mascherina e gel. «Non mi era mai successo niente del genere – ha confidato alla vigilia il preparatore atletico del club –. Lunedì l’allenatore, nel discorso alla squadra, ha chiesto ai giocatori se volevano viaggiare. Ha detto loro che se qualcuno non avesse voluto esporsi a questa situazione, l’avrebbe capito...».

Tanto allora per ricordare agli sportivi di tutto il mondo che il problema non riguarda certo solo noi, in bilico ci sono anche le manifestazioni internazionali di altri sport. Come la Formula 1 il cui campionato scatta – sempre coronavirus permettendo – il 15 marzo: ma a rischio sono le prime gare in Australia, Bahrein e Vietnam, mentre il Gran premio in Cina è già stata sospeso. Senza dimenticare la preoccupazione crescente per l’evento sportivo dell’anno: i Giochi di Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto. Tutti vorrebbero avere in questo momento l’ottimismo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che è pronto a metterci la mano sul fuoco: «Le Olimpiadi si faranno, parola d’onore».

Ritornando nei nostri confini difficile dire quanto dureranno le disposizioni. Può darsi che già lunedì verrà evitata una proroga alle limitazioni o al contrario lo stop sarà esteso. Tutto dipenderà ancora da come evolverà il contagio. Certo il calendario è tiranno, specie col calcio sul quale incombono gli Europei (al via il 12 giugno) e ulteriori rinvii produrrebbero l’effetto paradossale di partite da recuperare a campionato già concluso. Tremano al pensiero gli abbonati e gli spettatori che hanno già comprato i biglietti. Se non altro però le limitazioni di queste ore non riguardano i tifosi che vanno in trasferta. I supporter di Atalanta e Bologna ad esempio potranno seguire le loro squadre a Lecce e a Roma per il match contro la Lazio. Una buona notizia per il tifoso, specie quello calcistico, per il quale se c’è qualcosa che proprio non teme è la “febbre”, quella a “90”, come insegna lo scrittore e sceneggiatore Nick Hornby.

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