martedì 9 settembre 2014
​Non si potrà chiedere denaro nemmeno davanti alle chiese. Il Comune: così si evitano anche potenziali pericoli per pedoni e veicoli. Contraria l'opposizione: non si distingue tra un povero a un violento.
COMMENTA E CONDIVIDI
Anche Pontremoli, provincia di Massa Carrara, sceglie la linea dura contro l'elemosina. Il Comune l'ha vietata nel centro storico. Il sindaco di centrodestra, Lucia Baracchini, ha emesso un'ordinanza in cui sancisce la proibizione di chiedere l'elemosina nel centro storico, ai mercati, di fronte ai negozia, ma anche davanti alle chiese. Pena sanzioni da 25 a 500 euro. E come successo in altri comuni italiani che hanno scelto la stessa linea, o ne hanno almeno discusso, subito è scoppiata la polemica. L'amministrazione comunale spiega che si tratta di un provvedimento, dovuto "alle difficoltà insorte nel libero utilizzo e nell'accesso agli spazi ed alle aree pubbliche". Una misura presa per evitare "potenziali situazioni di pericolo per pedoni e veicoli" e garantire "l'incolumità delle persone". Il capogruppo del Pd locale, Francesco Mazoni, dice di essere "rimasto senza parole" in seguito a "un atto sbagliato, inutile e fuori luogo" visto che "vengono messi sullo stesso piano persone che cercano di estorcere denaro ai passanti con metodi violenti e mendicanti che chiedono elemosina". Peplessità è stata espressa anche dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che è anche assessore regionale alle Politiche sociali: "È una misura demagogica e inutile, che non risolve all'origine la questione delle povertà. I problemi sociali non si risolvono con misure di ordine pubblico come questa, sono semmai necessarie mirate politiche sociali in grado di togliere dalla strada le persone emarginate". Secondo Saccardi, "si tratta di un provvedimento inutile" anche perchè, si chiede la vicepresidente della Regione, "come fanno i mendicanti a pagare multe così salate?"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: