venerdì 8 febbraio 2019
Avviato il taglio della prima trave del viadotto, lunga 36 metri, che sarà calata a terra in circa 8 ore. Sul posto il premier Conte: «È il riscatto di Genova, della Liguria e dell'Italia»
Operai al lavoro sul moncone del ponte Morandi

Operai al lavoro sul moncone del ponte Morandi

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Sono cominciate in mattinata le operazioni di taglio della prima trave tampone del ponte Morandi di Genova, lunga 36 metri, larga 18 e pesante 900 tonnellate, che sarà calata a terra in circa otto ore. Per l'occasione, in città è arrivato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha sottolineato come l'avvio della demolizione del moncone del viadotto autostradale, segni «il riscatto di Genova, della Liguria e dell'Italia». Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, il quale ha ricordato che «il nuovo ponte sarà percorribile a inizio 2020» e dal sindaco e commissario alla ricostruzione, Marco Bucci: «Sono molto contento della vicinanza del governo, in questo modo continuiamo a collaborare e diamo un segnale che in Italia le cose si possono fare bene e nei tempi giusti, sono soddisfatto anche dello stanziamento delle prime tranche di soldi per la ricostruzione dal Mef», ha detto il primo cittadino, facendo riferimento ai primo 60 milioni di euro messi a disposizione dall'esecutivo per la ricostruzione.

Intanto, è iniziata in mattinata anche l'udienza dell'incidente probatorio nell'ambito delle indagini sul crollo del ponte Morandi, che ha causando la morte di 43 persone. In aula, davanti al giudice dell'udienza preliminare Angela Nutini, sono presenti i pm, i consulenti e i periti e alcuni familiari delle vittime. Nel corso dell'udienza di oggi potrebbero essere stabiliti i tempi e le modalità della demolizione della pila Est (quella a ridosso delle case) e le tempistiche per la consegna della relazione dei periti del giudice delle indagini preliminari. Durante l'udienza, il gip Angela Nutini ha stabilito che la traduzione della relazione tecnica effettuata in Svizzera dovrà essere rifatta. Il giudice ha accolto l'istanza degli avvocati di alcuni imputati che lamentavano come la traduzione fosse stata realizzata solo in presenza degli ausiliari della procura e quindi in assenza dei tecnici delle parti. Si tratta, tra l'altro della relazione sui reperti 132 e 130, gli stralli che contengono i cavi in acciaio che sostenevano la pila del ponte crollata. L'udienza è stata rinviata al 15 febbraio per nominare un traduttore. L'udienza successiva è prevista per l'8 aprile per verificare lo stato del cronoprogamma delle demolizioni. La prima demolizione con l'esplosivo, per la pila Est, è prevista per il 15 aprile mentre l'ultima il 28 maggio.

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