sabato 6 novembre 2010
Stamattina i custodi hanno constatato che l'edifico nel quale si allenavano gli atleti era ridotto in macerie. Il disastro è avvenuto intorno alle ore 6. L'episodio accende la polemica politica e sindacale sulla gestione degli scavi e la riduzione dei fondi.
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Crollo all'interno degli scavi di Pompei (Napoli): stamattina i custodi hanno constatato il crollo dell'intera Casa dei Gladiatori, così chiamata perché al suo interno si allenavano gli atleti nell'antica Pompei. Il crollo, secondo primi accertamenti, è avvenuto intorno alle ore 6 ed è stato notato dai custodi appena arrivati al lavoro verso le ore 7.30.La Domus è sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro. Predisposto un percorso alternativo per i tanti turisti. Il nome classico della domus crollata stamane a Pompei (Napoli) è Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, un edificio risalente agli ultimi anni di vita della città romana prima che l'eruzione la seppellisse.La casa secondo gli studiosi doveva fungere da sede di una associazione militare e deposito di armature. L'ampia sala dove si allenavano i gladiatori era chiusa con un cancello di legno. Su una delle pareti apparivano gli incassi che contenevano delle scaffalature con le armature stesse che furono infatti ritrovate nello scavo. La decorazione dipinta, persa nel crollo, richiamava al carattere militare dell'edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi. La casa non era visitabile internamente, ma si poteva osservare solo dall'esterno.POLEMICHE E RICHIESTE«Il governo venga al più presto alla Camera a riferire su questo vero e proprio disastro generato dall'incuria dell'uomo che ha determinato lo smottamento fatale per la Antica Armeria dei Gladiatori a Pompei». Lo chiedono la capogruppo del Pd in commissione Cultura, Manuela Ghizzoni ed Emilia De Biasi, deputata della stessa commissione. «Quello che è avvenuto a Pompei negli ultimi due anni - aggiungono - è vergognoso, dopo chiusure, commissariamenti, interventi della protezione civile, il risultato è un crollo che provoca indignazione in tutto il mondo. Sono insopportabili l'indifferenza avuta da tutto il governo e l'inadeguatezza del ministro Bondi, che dovrebbe trarre le conseguenze dal modo dilettantistico con cui ha gestito la situazione. Su tutta la vicenda dell'area archeologica -proseguono le deputate democratiche- pesa infatti una grave responsabilità politica».
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