martedì 17 dicembre 2013
​Un agente di polizia ha ucciso un ispettore e poi ha rivolto la pistola contro se stesso. All'origine della tragedia ci sarebbe un litigio per futili motivi, ma soprattutto la dura situazione di vita e di lavoro all'interno dei penitenziari.
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Tragedia stamattina nel carcere "Lo Russo Cotugno" di Torino: un poliziotto ha sparato a un ispettore, lo ha ucciso e poi ha rivolto l'arma verso se stesso. E' morto poco dopo in ospedale. A dare la notizia il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. "È notizia di pochi minuti fa, una tragedia accaduta nel bar interno del carcere torinese - spiega Donato Capece, segretario generale Sappe - Un assistente di Polizia Penitenziaria ha sparato ed ucciso un ispettore e poi ha rivolto l'arma contro di sè". Ci sarebbe un litigio per futili motivi, forse provocato da divergenze sulle licenze di Natale, dietro l'omicidio-suicidio. Il litigio nello spaccio interno della casa circondariale: l'agente di 47 anni, ha estratto la pistola di ordinanza e ha sparato all'ispettore di 52 anni. Due i colpi esplosi contro il rivale, uno l'avrebbe colpito all'addome, l'altro, mortale, alla testa. Subito dopo l'agente ha rivolto l'arma contro se stesso e si è sparato alla testa. Le sue condizioni sono apparse sin dal primo momento disperate: la corsa in ospedale è stata infatti inutile, l'uomo è morto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso del Maria Vittoria.Il Coordinamento Sindacale Penitenziario (Coo.sp), mentre piange sulla tragedia, chiede allo Stato di interrogarsi. "Il penitenziario Lorusso Cotugno - commenta Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale del Coo.sp - è quotidianamente provata da difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro". "Molti - aggiunge - sono i campanelli d'allarme che provengono dalle difficili insostenibili situazioni emergenziali che i penitenziari Italiani e chi lavora in queste Carceri assorbe nel più profondo drammatico colpevole silenzio". "Il Corpo della Polizia Penitenziaria oggi è in lutto - dichiara Mastrulli - con loro sono in lutto tutte le famiglie dei poliziotti vittime inconsapevoli di un sistema che grida attenzione!"
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