sabato 29 settembre 2018
Ecco le iniziative messe in campo dall'associazione nazionale Polizia di Stato. Molti degli agenti hanno incontrato papa Francesco in udienza

"Essere poliziotti non è un mestiere come un altro, è aver scelto di essere al servizio del prossimo. Per questo, continuiamo a renderci utili anche da pensionati". Giovanni, agente romano in pensione, ha i capelli bianchi, ma gli occhi vispi e il fisico solido di un giovanotto. È ancora emozionato per l'incontro con papa Francesco, come altre migliaia di suoi colleghi che lo circondano.

La scelta di restare attivi nel mondo del volontariato contraddistingue molti di loro. Qualcuno è ancora snello, come in gioventù. Altri hanno messo su pancia, insieme a qualche grammo di ruggine nelle giunture. Ma tutti mettono a frutto l'esperienza e le competenze acquisite nei decenni con l'uniforme addosso.

Come gli uomini e le donne, una decina, che a Ivrea compongono il nucleo di protezione civile dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato. Li guida Franco Muccione, ispettore superiore di Ps ancora in servizio ed esperto addestratore delle unità cinofile. Coi loro amati cagnoni ("C'è Zeus, un bel labrador, il pastore tedesco Iron ed Earth, un golden retriever") intervengono in caso di calamità naturali o incidenti per ritrovare le persone scomparse o finite sotto detriti o macerie: "Ce la mettiamo tutta, insieme ai cani - racconta Franco -, come quella volta che riuscimmo a ritrovare un anziano, smarritosi nei boschi attorno a Torino mentre andava per funghi insieme a un amico. Era stato inseguito da uno sciame di vespe e aveva perso l'orientamento. Poteva finire male, lo abbiamo trovato in tempo. Era l'autunno di tre anni fa, ma lo ricordo come fosse ora".

Le storie sono tante, c'è chi a Roma fa volontariato a favore dei più fragili, insieme alla comunità di Sant’Egidio. Chi ha dato sostegno alle popolazioni colpite dai terremoti ad Amatrice e a Norcia. Chi, semplicemente ma quotidianamente, "torna in servizio" ogni mattina davanti alle scuole, per controllare che bambini e genitori non corrano pericoli imprevisti. E c'è pure chi, nelle campagne di Nicolosi, paesino del Catanese alle pendici dell'Etna, ha messo su un centro di ippoterapia: "Siamo tredici, con 6 cavalli - spiega il presidente dell'Anps di Catania, Giuseppe Chiapparino -. Da qualche anno a questa parte, animati da spirito di solidarietà, organizziamo per i bambini meno fortunati giornate speciali". In un maneggio e "con l'ausilio di personale medico specializzato e istruttori altrettanto competenti", alcuni bambini con disabilità e altri provenienti da "quartieri difficili" della provincia, partecipano a sedute di ippoterapia e lezioni di equitazione gratuite. Le star del maneggio sono Gina, cavalla siciliana, e Brianne, docili e affettuose, i bambini le adorano. "Aria pulita ,lunghe passeggiate a cavallo e tante coccole, per regalare un po' di sorrisi e spensieratezza - conclude Giuseppe -. In fondo, non facciamo nulla di speciale".

Già. Dalla passione che lui e i suoi colleghi ci mettono, si capisce come per loro l'altruismo sia una dote "normale". Che dura per tutta la vita.

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