sabato 20 agosto 2022
Un’intervista del segretario dem alla Cnn fa infuriare la leader di FdI. «Discredita il Paese». La replica: «Blocco navale e revisione Pnrr sono nel vostro programma»
Giorgia Meloni ed Enrico Letta

Giorgia Meloni ed Enrico Letta - Ansa

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Dalle questioni di casa a quelle internazionali, è scontro totale tra i leader degli schieramenti che si fronteggeranno alle urne il prossimo 25 settembre. Dopo l’intervista alla Cnn in cui il segretario del Pd Enrico Letta metteva in guardia sui rischi di una eventuale vittoria della destra, la leader di Fdi Giorgia Meloni si inalbera e lo accusa di «screditare la nazione per difendere il suo tornaconto, non usa l’intervista per parlare bene della sua Patria, ma per lanciare allarmi e menzogne su Fratelli d’Italia».

E Letta alza l’asticella dello scontro: nel programma di Fdi c’è «l’obbligo di fideiussione per gli stranieri, il blocco navale fuori dai nostri confini, il Pnrr da rinegoziare», «tre follie per chi ci guarda da fuori». «Io sono una patriota, tu discrediti il Paese», chiosa Meloni.

Intanto, a infuocare la campagna elettorale arrivano altre grane in casa dem, il caso Ruberti a Roma, subito cavalcate dal centrodestra. Il leader leghista Matteo Salvini rivolge pubblicamente a Letta la domanda se «è al corrente di chi mette in lista?». I leader del centrodestra, insomma, non accettano di essere considerati "impresentabili" e chiedono piuttosto al Pd di guardare in casa propria.

Nel frattempo Letta, dopo la complicata gestione delle candidature, vuole guardare avanti: al programma e alla competizione elettorale. Con messaggi e contenuti rivolti principalmente ai giovani. A essi ha infatti dedicato ieri mattina una conferenza stampa: «Il principale problema dei flussi migratori in Italia sono i giovani che se ne vanno. Questa è la vera emergenza e lo dico a chi parla a vanvera di blocchi navali», punta il dito Letta, riservando un’altra stoccata alla Meloni, sua principale avversaria.

Lei rilancia per l’ennesima volta il blocco navale nel Mediterraneo e sintetizza così la sua ricetta: «In Italia» si deve entrare «solo legalmente, perché non facciamo gestire i flussi migratori verso la nostra nazione da criminali, scafisti o peggio da chi vuole destabilizzare la nostra nazione e l’Europa». Dal Nazareno calca la mano anche Piero De Luca, vicecapogruppo alla Camera: «Ma quale patriottismo! Meloni è un danno per l’Italia, per l’economia e per il suo prestigio nel mondo».

«È ciò che dice e che professa Giorgia Meloni a gettare discredito sul nostro Paese, non certo le parole di Letta, che non ha fatto altro che smascherare la leader di Fdi. In un giorno solo Meloni ha parlato di fideiussioni per le aziende straniere, di porti chiusi, di Pnrr da rinegoziare. Follie che all’estero si presentano da sole, così come le amicizie con l’Ungheria e la Polonia, che per esempio sui diritti delle donne non sono certo all’avanguardia». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.

E nell’agone politico scende anche Carlo Calenda, che bolla le frizioni tra Letta e Meloni sulle questioni internazionali come «liti da pollaio».

Tornando al tema giovani, tra le proposte programmatiche del Pd figurano, oltre alla già nota «dote di emancipazione», il «contributo per gli affitti» e un «fondo garanzia per le pensioni dei precari». A illustrare diverse idee è stata la deputata Chiara Gribaudo. «Il Pd vuole rispondere a una sfida enorme, la sfida del futuro», è intervenuta anche la candidata Silvia Roggiani, in corsa il Lombardia. Marco Sarracino, 32enne capolista in Campania, ha rimarcato invece la proposta sull’«aumento degli stipendi per i nostri insegnanti e le scuole aperte».

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