sabato 20 novembre 2010
«Se sarà possibile continueremo. Altrimenti credo che nulla possa opporsi al ritorno degli elettori». Silvio Berlusconi, a Lisbona per il vertice Nato, non vede altre strade. La convinzione è che l'esecutivo continuerà nel suo cammino, «avremo una buona fiducia, con buoni numeri». E non uno o due voti in più. Solidarietà dei ministri a Mara Carfagna, che ha minacciato di dimettersi.
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«Se sarà possibile continueremo. Altrimenti credo che nulla possa opporsi al ritorno degli elettori». Silvio Berlusconi ribadisce la sua posizione: fiducia oppure voto. Il premier, a Lisbona per il vertice Nato, non vede altre strade. La convinzione è che l'esecutivo continuerà nel suo cammino, «avremo una buona fiducia, con buoni numeri». E non uno o due voti in più. «Non punto a questo, ma a una maggioranza forte», rilancia il Cavaliere. Concetto ripetuto più volte: «Avremo una buona fiducia che ci consentirà di governare e di approvare le riforme». E ancora: «Ho idee chiarissime» e in ogni caso - sottolinea - se si andasse alle urne anticipate avremmo ottime affermazioni sia per quanto riguarda la Camera che il Senato. Lo dico a ragion veduta...». Anche senza Fini? «Anche con un'alleanza che sia solo un'alleanza di centrodestra...», risponde sibillino il Cavaliere con al suo fianco Ignazio La Russa che rincara la dose: «A buon intenditor poche parole...».L'ottimismo del presidente del Consiglio è motivato dai sondaggi che lo danno al 56%, «il massimo in Europa». E neanche la minaccia di dimissioni di Mara Carfagna ha scalfito la fiducia del premier che anzi considera la questione «una cosa a cui non annetto particolare difficoltà». Il premier ridimensiona "il caso Carfagna", «non mi ha fatto tribolare», taglia corto, e piuttosto dice di essersi «stropicciato gli occhi» nel vedere che in un giorno in cui è stata approvata la Finanziaria e si tiene il vertice Nato a Lisbona «tutti i giornali hanno titolato» sul ministro delle Pari opportunità.Il Cavaliere torna poi sulle manovre di palazzo, dice di sentirsi incompreso ma «solo da chi ha capito che Berlusconi è un ostacolo insormontabile per la sinistra per tornare al potere...». La realtà è, ragiona ancora il presidente del Consiglio, che «in questo momento dovremmo essere responsabili» e «mi sembra che tutti stiano cominciando a capire». Da qui la sua serenità e la sua sicurezza sulla continuazione della legislatura. «E non con uno o due voti in più», dice dunque il presidente del Consiglio, «ma con una maggioranza forte».Altrimenti osserva «nulla potrà opporsi al ritorno degli elettori». «Non ci può essere un governo tecnico, ci siamo io e Berlusconi contrari. Se il presidente della Repubblica lo facesse, provocherebbe una reazione del Paese troppo forte». Così il leader della Lega Umberto Bossi risponde a chi lo interpella sulla possibilità di un governo tecnico.Il governo avrà la fiducia sia alla Camera che al Senato il 14 dicembre? «Penso di sì». Lo dice anche il leader della Lega, Umberto Bossi. E in caso questo non avvenisse, secondo Bossi, la via maestra è sempre quella del «voto».Ai cronisti che gli chiedono se confermi i sondaggi che darebbero Pdl e Lega vincenti in caso di voto, Bossi replica sorridendo: «Sì. Avevate dei dubbi?». «Se Berlusconi è saggio, va al voto e ritorna: prenderebbe un sacco di voti in più». Lo dice il leader della Lega Umberto Bossi, rispondendo a una domanda sulle possibilità di un Berlusconi-bis. La Lega starà con Berlusconi fino a quando non saranno fatte le riforme. Lo dice il leader della Lega Umberto Bossi conversando con i giornalisti alla Camera. Fino a quando la Lega seguirà Berlusconi, visto che il premier finora non ha ascoltato il suggerimento di andare al voto? «Fino a quando non abbiamo fatto le riforme», risponde Bossi. Quindi il voto anticipato potrebbe tenersi a marzo o addirittura a gennaio? «Vediamo quando saranno fatte le riforme», è la replica del ministro.«Fanc...». Così risponde il leader della Lega, Umberto Bossi, ai cronisti che gli chiedono del fatto che Gianfranco Fini ha detto che non bisogna indignarsi se c'è qualcuno che dice che c'è la mafia al Nord. Comunque, aggiunge Bossi in qualche modo ammettendo che il tema c'è. «Noi siamo stati sempre contrari all'invio al nord di mafiosi per soggiorni obbligati». «Immagino - aggiunge - che si sia creata una situazione negativa ma la più negativa è in Brianza e comunque la Lega è sempre stata lontana, non riescono ad avere agganci».MARONI: TREMONTI SAREBBE UN OTTIMO PREMIER«Tremonti sarebbe un ottimo presidente del Consiglio ma non prima delle elezioni». Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni intervistato durante la registrazione della trasmissione L'ultima parola in onda questa sera su Rai2.FINI: PREMIER CAMBI PASSO O GENTE STACCA SPINA «Il problema drammatico di cui il presidente del Consiglio non si rende conto è la progressiva perdita di fiducia dell'esecutivo agli occhi dei cittadini». Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo questa sera a Torino ad un convegno di Futuro e Libertà. «È in voga il gioco del cerino, il dibattito su chi stacca la spina'», ha aggiunto Fini. «Buona parte della classe dirigente non capisce - ha sostenuto - che rischiamo tutti noi di perdere il contatto con la pubblica opinione e tra poco sarà la pubblica opinione a staccare la spina nei confronti di questo o di quel governo e nei confronti delle istituzioni». «Speriamo che, quando in Parlamento si deciderà anche della sorte del governo - ha concluso il presidente della Camera lasciando il teatro Nuovo - ci sia da parte del presidente del Consiglio la consapevolezza che o c'è uno scatto, un cambio di passo, o il problema non sarà più se avrà la fiducia da parte del Parlamento».SOLIDARIETA' ALLA CARFAGNAIl ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, sarebbe sul punto di dimettersi dal governo e dal Pdl. La Carfagna starebbe valutando l'ipotesi di lasciare all' indomani della votazione di fiducia al governo prevista per il 14 dicembre, a causa di insanabili contrasti con i vertici campani del partito Alla base della scelta anche «gli attacchi volgari e maligni» di esponenti del partito come Lehner, Mussolini e Pepe.«La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente». Lo afferma il ministro degli Esteri, Franco Frattini, conversando con i cronisti oggi a Lisbona sul "caso Carfagna". «Berlusconi - ha aggiunto Frattini - le ha riconfermato stima e fiducia» perché le questioni che la Carfagna pone «non sono solo locali, ma implicano rispetto per chi lavora sul territorio». Insomma, ha sintetizzato il titolare della Farnesina, «non sono liti personali ma questioni di principio che è giusto che il partito risolva». «A ogni modo - ha concluso - la Carfagna continuerà a svolgere le sue funzioni con lealtà e professionalità come ha sempre fatto e a mio avviso rimarrà al governo anche dopo il 14 dicembre: ne abbiamo bisogno».Sono «ingiustificati» gli attacchi rivolti a Mara Carfagna: è il giudizio del ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, che ha risposto ai cronisti a margine di un appuntamento a Salerno. «Il ministro Carfagna - ha aggiunto - è un ottimo ministro, che peraltro ha vinto molti pregiudizi che accompagnavano la sua persona soprattutto all'inizio del mandato. Si è contraddistinto per provvedimenti significativi, penso al reato di stalking, al ddl che rende reato la prostituzione: è un membro importante di questo governo. Non sono francamente giustificati gli attacchi di cui è stata fatta oggetto, credo che anche l'intervento del presidente Berlusconi che ieri si è sentito con lei servirà per risolvere queste polemiche territoriali, questi ingiusti attacchi». «Sono fiduciosa che ci saranno tutte le condizioni perché il ministro Carfagna prosegua nel suo impegno», ha concluso Gelmini.«Mara è patrimonio di tutto il PdL e tutto il partito è orgoglioso di quanto ha fatto e farà ancora nel governo e nel partito». Lo afferma in una nota il ministro Rotondi, ricordando che domani chiuderà proprio con il ministro Carfagna il convegno nazionale dell'area Dc del PdL a Salerno.
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