Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, auspica che «all'interno della
maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a
un altro governo». E per il leader di Fli «un altro governo presuppone, almeno
per me, un altro presidente del consiglio». «Credo che, al di là delle
dichiarazioni di questo o di quello - ha spiegato a margine del suo intervento
alla festa futurista di Novedrate - gli italiani abbiano capito che così non si
può andare avanti, anche tanti italiani che hanno votato per il centrodestra». «Personalmente - ha proseguito - spero che anche nell'ambito della maggioranza
finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro
governo che abbia maggiore credibilità internazionale, che si occupi
dell'economia e faccia uscire il Paese da questa crisi». Con un altro
presidente del Consiglio? gli è stato chiesto. «Un altro governo presuppone,
almeno per me, un altro presidente del consiglio», ha concluso Fini.
FINI, IMMAGINE ITALIA SEMPRE PIU' GRAVE «Io non giudico, io dico
che purtroppo l'immagine dell'Italia a livello internazionale si aggrava giorno
per giorno e nessuno capisce quello che sta accadendo nel nostro Paese». Lo ha
detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a chi gli chiedeva di
commentare l'intercettazione telefonica nell'ambito dell'inchiesta della procura
di Bari in cui il presidente del consiglio Silvio Berlusconi affermava di fare
il premier a tempo perso. Fini, che ha partecipato a Novedrate (Como) alla prima
festa futurista di Futuro e Libertà ha aggiunto: «Nessuno capisce per quale
motivo il presidente del consiglio dedichi buona parte del suo tempo a questioni
che non sono relative alla lotta crisi economica e al rilancio
dell'economia».
PD, BERLUSCONI VADA A DIMETTERSI AL QUIRINALE «L'Italia, con i suoi gravi problemi, non si può permettere un esecutivo che
governa a tempo perso. Le parole sono finite. Berlusconi si rechi al Quirinale e
rassegni le dimissioni». Lo afferma Davide Zoggia, responsabile Enti locali del
Pd, parlando a nome della segreteria del partito.
PECORELLA, SERVE UN ESECUTIVO DI EMERGENZA«In
un governo d'emergenza di fine legislatura, o c'è un anti berlusconismo
ideologico o non vedo perché Berlusconi non potrebbe guidarlo». Tuttavia, «con tutto l'affetto che ho per Berlusconi, dovendo scegliere tra il bene del Paese e la permanenza di questo governo, io non avrei dubbi e sceglierei il bene
del Paese». Gaetano Pecorella (Pdl) torna a sostenere la necessità di governo
d'emergenza, e se si creassero «problemi di natura diplomatica sulla persona
del premier», dice in un'intervista al Mattino, «non si potrebbe non tenerne
conto», affidandone la guida a un altro premier. «Se una grande impresa è in
crisi, la si affida ad un commissario», rileva Pecorella. «L'Italia ha
certamente grandi problemi. Trovare un governo unitario, con un serio programma
di fine legislatura, che non debba affrontare attacchi e ostruzionismo, sarebbe
nell'interesse del Paese. L'immagine di conflittualità estrema che offre il
Parlamento - sottolinea - ci fa perdere la fiducia dei mercati internazionali e
alimenta nel Paese l'idea che sia un luogo di lite perenne piuttosto che di
soluzione dei problemi». Berlusconi, afferma l'avvocato, «certamente non si
può dire fresco come una rosa. Ha combattuto con il governo e personalmente per 17 anni, affrontando gravi problemi internazionali e attacchi
giudiziari. Chiunque si troverebbe logorato, e sicuramente non è più quello
del '94. D'altra parte - osserva - ogni ciclo politico prima o poi finisce: a
fine legislatura saremo al ventennio, dopo di che il paese decidera' il suo
futuro».
VENDOLA, PREMIER CHIUDA PAGINA SCHIFOSA«Spero
che quanto prima si possa chiudere questa pagina schifosa, che si possa dare
all'Italia una traccia di speranza, una qualche prospettiva di salvezza». Lo ha
detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola,
rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la frase riportata in alcune
intercettazioni nelle quali il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
avrebbe detto "faccio il premier a tempo perso". «Io - ha aggiunto Vendola -
spero che il presidente del Consiglio sia consapevole di quanto profonda sia la
critica, il disgusto e anche il rancore che cresce nel Paese nei suoi
confronti». «C'è un sentimento diffuso - ha proseguito - generalizzato, di
indignazione nei confronti del premier. E non è un sentimento che nasca da un
inappropriato esercizio di moralismo». Per Vendola questo sentimento «nasce
dalla constatazione della ipocrisia profonda di una classe dirigente che è
intenta prevalentemente a occultare i propri reati, a depenalizzarli, a sabotare
i processi nei quali questi reati rimbalzano». «Berlusconi e il suo governo -
ha rilevato il governatore pugliese - ci hanno portato a una condizione di
declino e hanno macchiato irreparabilmente l'immagine e il decoro del Paese.
Penso che davvero la condanna generalizzata dell'Italia nei confronti di questa
classe dirigente non puo' non tradursi nelle prossime ore nella fine
dell'esperienza del governo Berlusconi».
CESA, BERLUSCONI SIA GENEROSO CON ITALIANI SI
DIMETTA«Il presidente del Consiglio faccia subito un gesto di
generosità nei confronti degli italiani e si dimetta dal suo incarico. Si
difenda nel modo migliore ma spinga il suo partito a iniziare una nuova fase
politica dando l'occasione di arrivare a un governo di responsabilità
nazionale». Lo ha detto il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, a
margine di un convegno agli altipiani di Arcinazzo, località turistica tra le
province di Roma e Frosinone. «La situazione è diventata davvero insostenibile
- ha aggiunto Cesa - ed è necessario pensare di più agli interessi del Paese.
Le forze politiche devono unirsi per affrontare le tante emergenze di cui soffre
l'Italia», ha concluso il segretario dell'Udc.