lunedì 27 novembre 2017
L'11% degli anziani prende almeno 10 pillole, il 50% tra 5 e 9. I rischi della "politerapia": doppia o mancata assunzione, interazioni, effetti indesiderati su altre malattie. Uno studio dà le regole
Tanti farmaci ogni giorno? Una guida per non fare errori
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Farsi uno schema preciso di tutti i farmaci che si assumono, inclusi integratori e prodotti erboristici, coinvolgere un familiare nella gestione delle proprie terapie, specie se si hanno difficoltà di memoria; aiutarsi con i dispenser giornalieri e settimanali di farmaci per non fare errori. Sono le principali "regole", fornite da una guida alla corretta gestione dei farmaci per chi ne assume tanti e diversi tutti i giorni (politerapia), firmata da Graziano Onder, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, e Alessandra Marengoni, Università di Brescia, e pubblicata sulla rivista Jama.

L'11% degli over 65 assume 10 o più farmaci al giorno

La politerapia è un fenomeno in aumento: in Italia l'11% degli over-65 prende 10 o più farmaci, circa il 50% ne assume
tra 5 e 9 (tra farmaci diversi e somministrazioni ripetute dello stesso durante le 24 ore). Non sono pochi i rischi, spiega Onder, geriatra del Centro di Medicina per l'invecchiamento di Università Cattolica. Come quelli derivanti dalla scorretta assunzione (si prende un farmaco due volte o ci si dimentica di farlo, condizione frequente specie tra gli anziani). O l'interferenza tra farmaci (per esempio dei gastroprotettori possono alterare l'assorbimento di farmaci per l'osteoporosi o di antibiotici, riducendone l'efficacia). E ancora, un farmaco preso per un certo motivo può avere effetti indesiderati su un'altra condizione da cui si soffre, esacerbandola (per esempio gli antinfiammatori potrebbero aumentare la pressione o peggiorare la funzionalità renale, quindi non andrebbero utilizzati in caso di ipertensione o patologie renali).

Importanti lo schema terapeutico e gli stili di vita

Altre strategie da mettere in pratica contro i rischi della politerapia? Mettere il proprio medico al corrente di tutta la terapia assunta e discutere con lui dei possibili effetti collaterali; rivedere periodicamente con lui lo schema terapeutico, cercando di semplificarlo, eliminando prescrizioni ridondanti o cambiando i propri stili di vita (dieta, attività fisica, divieto di fumo), in modo da rendere superflua l'assunzione di una certa medicina.

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