giovedì 2 marzo 2017
La via del ministro per disinnescare il referendum. Fra 6 giorni un testo unificato alla Camera Nel 2016 scoperte 2.700 violazioni Ispettori nelle aziende: sono irregolari oltre 3 su 5
Poletti «limita» le imprese: voucher solo per le famiglie
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«Penso che la norma sui vouchervada modificata e che ne vada drasticamente limitato l’uso. Vanno usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese, che hanno i contratti di lavoro». Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in occasione della presentazione dell’attività ispettiva del ministero. E tra i dati non poteva mancare una particolare attenzione proprio sui vouchersui quali, ricordiamo, pende il referendum promosso dalla Cgil. Nel 2016 gli ispettori hanno scoperto 2.700 violazioni nel loro utilizzo, 2.210 le imprese che li hanno usati in modo irregolare, mentre in 1.638 casi è stato riscontrato un loro uso fittizio per coprire lavoro nero, e in 1.039 casi di pagamenti per metà in nero e per metà in voucher.

Dati che si inseriscono in un quadro particolarmenre grave: due terzi delle aziende irregolari, più del- la metà fuori legge su caporalato e sfruttamento. Nel 2016 gli ispettori del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail hanno controllato oltre 191mila aziende riscontrando irregolarità in 120.738, il 63% dei casi. Ben 186.027 i lavoratori irregolari, tra i quali 62.106 totalmente in nero. I contributi e i premi evasi accertati ammontano a più di 1,1 miliardi di euro, tra i quali ben 928 milioni solo dalle ispezioni dell’Inps. Molto importanti i dati relativi al caporalato, soprattutto perché per la prima volta nelle ispezioni sono stati applicati i reati di sfruttamento e riduzione in schiavitù.

Ebbene, su 8.042 ispezioni effettuate dal ministero assieme a carabinieri, forestali, Finanza e Asl, il tasso di irregolarità è stato superiore al 51%. In questi controlli i lavoratori irregolari sono stati 5.512 dei quali una grossa fetta, 3.997, sono risultati 'in nero'. Inoltre sono stati trovati 217 lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno, non molti a conferma che ormai gran parte di loro sono regolari anche sfruttati.

La conferma è che in ben 349 casi sono stati adottati contro le aziende i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. Tornando ai voucher, Poletti ha sottoIineato come dopo l’entrata in vigore della normativa che ne prevede la tracciabilità attraverso la comunicazione preventiva - quindi dall’8 ottobre al 31 dicembre 2016 - sono state riscontrate 284 violazioni dell’obbligo di comunicazione, mentre le sanzioni amministrative ammontano a 227mila euro. Secondo il ministro, dopo i primi mesi di applicazione, emerge come l’introduzione della comunicazione obbligatoria abbia «contribuito a incentivare l’impiego più corretto delle prestazioni di lavoro accessorio da parte dei committenti». Inoltre, ha aggiunto Poletti, gli uffici ispettivi hanno «rilevato positive ricadute sulla registrazione delle ore di lavoro effettivamente prestate a parità di rapporti di lavoro accessorio instaurati».

Il ministro ha poi ribadito che i governi Renzi e Gentiloni «non hanno fatto nulla nella direzione dell’estensione» dell’uso dei voucher, ma sono andati nella direzione opposta, per limitarli. Però ora, ha concluso, la norma «va modificata». Un evidente invito al dialogo anche per disinnescare la 'mina' referendaria. Invito prontamente raccolto dalla commissione Lavoro della Camera, in cui è slittato apposta a mercoledì 8 la presentazione del testo unificato che dovrebbe recepire la soluzione indicata da Poletti, con eccezioni solo per talune attività mirate come la raccolta di prodotti agricoli.

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