giovedì 12 settembre 2013
​Dal​ PdL per bocca di Maurizio Sacconi e degli onorevoli Roccella e Pagano si alza la protesta contro il tentativo di introdurre emendamenti che mettono ancora a repentaglio la libertà di opinione, lasciando ampia discrezionalità alla magistratura nel valutare le parole "omofobe".
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Anche in tema di omofobia «il Pd cerca scorciatoie per liquidare in modo sbrigativo obiezioni di merito e di metodo avanzate dal Pdl»: sono parole dell'onorevole Eugenia Roccella. «Sull'omofobia - prosegue la deputata Pdl - la sinistra ha addirittura ignorato le preoccupazioni espresse dalla commissione Affari Costituzionali sul reato di opinione, e oggi pretende di ottenere il sì a un emendamento ricattatorio che concede qualche minimo alleggerimento del reato di opinione, in cambio di una ulteriore aggravante. Il Pdl non potrà accettare, in nome dell’accordo a tutti i costi, una proposta così profondamente illiberale che non proteggerà nessuno dalle discriminazioni, ma ne attuerà di nuove contro chiunque esprima un’opinione differente da quella che la sinistra vuole imporre».
Anche Maurizio Sacconi nota con rammarico che «si vuole pervicacemente dividere il Parlamento e la società italiana con l'estensione di una legge che punisce l'opinione e la libera associazione in relazione ai "diritti" della omosessualità».  L'esponente del Pdl continua: «Ancor più nel contesto attuale, avrebbero senso la ricerca del comun denominatore nella maggioranza e la moratoria per ogni contenuto divisivo affinché il dialogo favorisca pazientemente la reciproca comprensione. Ma questo denominatore condiviso non potrebbe mai prodursi nel solco della legge Reale-Mancino perché ogni correzione di essa - attenuante o aggravante - sarebbe rimessa all'imponderabile apprezzamento di un magistrato, non di rado ugualmente ideologizzato».Il deputato del Pdl Alessandro Pagano, a sua volta ha stigmatizzato «lo sforzo in atto in questi giorni per far approvare l'incostituzionale "legge omofobia"... col pretesto di tutelare le persone omosessuali da atti lesivi che tutti condanniamo, ma che sono già specificamente sanzionati dall'ordinamento, la Sinistra vuole introdurre norme liberticide che puniranno col carcere la semplice manifestazione di un pensiero coerente con la famiglia tradizionale». "Nel dibattito in corso - prosegue Pagano - il Pd ha presentato un emendamento come se fosse un compromesso accettabile per tutti. È invece una grande presa in giro: nella prima parte esso infatti introduce una "clausola di salvaguardia" che non "salvaguarda" nulla, perché non salva espressamente le opinioni che la legge colpirebbe penalmente. In più inserisce un'aggravante-omofobia, che rende applicabile a questa materia l'intera legge-Mancino, inclusi le perquisizioni, i sequestri, le confische e lo scioglimento delle associazioni».
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