mercoledì 30 giugno 2010
L'allarme è stato lanciato oggi dal presidente della Commissione parlamentare antimafia nel corso delle sue comunicazioni alla Commissione parlamentare riferite ai grandi delitti e alle stragi di mafia del 1992-93.
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Cosa Nostra, anche oggi, non ha rinunciato a influire sulla politica. L'allarme è stato lanciato oggi dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu. Concludendo le sue comunicazioni alla Commissione parlamentare riferite ai grandi delitti e alle stragi di mafia del 1992-93, Pisanu ha ricordato che da quegli anni a oggi «bloccato il suo braccio militare, Cosa Nostra ha certamente curato le sue relazioni, i suoi affari, il suo potere. Ma da allora ad oggi - ha proseguito Pisanu - ha perduto quasi tutti i suoi maggiori esponenti, mentre in Sicilia è cresciuta grandemente una opposizione sociale alla mafia - ha ricordato - che ha i suoi eroi e i suoi obiettivi civili e procede decisamente accanto alla magistratura e alle forze dell'ordine».Anche per questo, ha proseguito Pisanu, Cosa Nostra «ha forse rinunciato all'idea di confrontarsi da pari a pari con lo Stato, ma non ha certo rinunciato alla politica. Al contrario, con l'espandersi del suo potere economico - ha poi detto - ha sentito sempre più il bisogno di proteggere i suoi affari e i suoi uomini, specialmente con gli strumenti della politica comunale, regionale, nazionale ed europea».
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