mercoledì 17 luglio 2013
​Si tratta di un operaio marocchino di 39 anni: si è presentato martedì sera ai carabinieri. «Non ho visto la ragazza, sono fuggito per paura. Ma il rimorso era troppo forte». Sarebbe stato l'imam della sua moschea a consigliargli di consegnarsi.
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Si è costituito ai carabinieri il pirata della strada che il 10 luglio scorso ha investito e ucciso a Gorgonzola (Milano) la ragazza di 15 anni Beatrice Papetti. Si tratta di un marocchino di 39 anni, che si è consegnato in preda al rimorso per l'atto compiuto.L'uomo si era già preoccupato di mettersi al riparo, e aveva nascosto la sua auto - un Peugeot Ranch blu metallizzato - nel garage di un amico, perché nessuno potesse vederla, notarla, o ricollegarla a lui. Poco dopo le 22 di martedì sera, però, El Habib Gabardi, 39 anni, operaio e ambulante, s'è presentato insiemeal suo legale ai carabinieri della Compagnia di Cassano d'Adda, che dopo averlo interrogato a lungo lo hanno arrestato. Ha fornito una confessione breve e completa: "Non ho visto quella ragazza, ho avuto paura, non sono riuscito a pensare e sono scappato". "Solo allora - ha continuato - mi sono reso conto di quello che era successo, della tragedia che avevo provocato. E il rimorso è stato troppo forte, alla fine non l'ho più sopportato". Ora è in carcere.È stato anche grazie ai consigli ottenuti dai religiosi nella sua moschea che El Habib Gabardi ha deciso di costituirsi. Secondo quanto si è appreso, infatti, l'uomo, molto religioso, si è confidato durante il Ramadan ed è stato convinto a costituirsi.
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