giovedì 22 settembre 2016
​Da tre giorni non si hanno notizie dei due tecnici italiani sequestrati a Ghat. Il ministro smentisce voci su al-Qaeda. Gentiloni: «Massimo riserbo».
Libia, Pinotti: rapiti da criminalità comune
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Il rapimento dei due italiani in Libia non deve essere collegato alla nostra missione nel Paese africano ma a un episodio di criminalità comune. Lo ha detto la ministra della Difesa Roberta Pinotti rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di un convegno. "C'è un'ottica italianocentrica e forse un po' provinciale quando leggiamo le situazioni che avvengono nel mondo" ha risposto la ministra a un giornalista che le chiedeva se il rapimento era da ricollegare con la missione italiana in Libia. "In questo caso si tratta di due italiani e di un canadese. Allora non mi spiegherei perché anche un canadese".MASSIMO RISERBO. "Fonti libiche che si sono espresse immediatamente e autorità locali, a partire dal sindaco della città dove si è svolto il sequestro [Ghat, nel deserto del Fezzan, ndr], hanno parlato di criminalità comune" ha precisato Pinotti. "Detto ciò, in questi casi quello che possiamo fare è lavorare con il massimo riserbo" ha concluso.GENTILONI: NON SAPPIAMO.  "A noi non risulta che dietro il rapimento dei due connazionali rapiti in Libia ci sia al Qaeda". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante un incontro con la stampa nella sede della Rappresentanza italiana all'Onu. "Al momento non siamo in grado di confermare o smentire informazioni di questo genere", ha precisato il responsabile della Farnesina. Il ministro ha dunque esortato a lasciare lavorare "con il massimo riserbo chi sta indagando".VOCI SU AL QAEDA. Per l'esercito libico che fa capo al generale Khalifa Haftar, rivale del governo di intesa nazionale guidato da Faez al Sarraj, nel rapimento ci sarebbe "la mano di al Qaeda". Lo ha detto, citato dal portale libico al Wasat, il colonnello Ahmed al Masamari portavoce dell'esercito di Haftar. Il colonnello non spiega su quali elementi poggia l'ipotesi.I RAPITI. Bruno Cacace e Danilo Calonego, due tecnici della Conicos, azienda italiana che lavora alla manutenzione dell'aeroporto di Ghat, sono stati rapiti lunedì mattina nel sud della Libia. Finora è stata esclusa l'ipotesi che il sequestro sia opera di terroristi.
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