venerdì 13 giugno 2014
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Per Raffaele Cantone, presidente dell'autorità Anticorruzione che dovrà occuparsi di vigilare sui cantieri dell'esposizione universale a Milano, "l'Italia non si può permettere figuracce" come quella di non fare l'Expo "semplicemente perché siamo incapaci di far rispettare le regole". "I lavori dell'Expo - ha detto Cantone a margine di un convegno a Napoli - bisogna farli e bisogna farli nel rispetto massimo delle regole". "Al primo impatto sulle norme cheho letto, mi sembra che le soluzioni scelte mi sembrano coraggiose e vanno nella giusta direzione" ha detto commentando il decreto.

​Un mandato forte su Expo, funzioni di controllo rafforzate, possibilità di visionare le carte delle gare e di irrogare sanzioni. È ormai pronto al varo il decreto che darà maggiori poteri all'Autorità Anticorruzione e al suo presidente Cantone. Il testo, mette un punto fermo nel processo di lotta alla corruzione diventato un'emergenza dopo gli scandali Expo e Mose. L'Authority passerà sotto l'ombrello di Palazzo Chigi: parte delle sue funzioni saranno trasferite al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, e saranno chiarite le diverse finalità dei due organismi per evitare sovrapposizioni. "La riforma della Pa - ha detto il ministro della Giustizia Orlando - è la risposta più incisiva contro la corruzione", che passa anche attraverso una forte azione di semplificazione. Cantone, da canto suo, ha chiaro che cosa gli serve e lo ha ribadito nella riunione tenutasi a Roma, alla Farnesina, del gruppo di lavoro anticorruzione nell'ambito del G20: il documento del suo intervento di ieri è stato pubblica oggi sul sito dell'Autorità: bisogna "completare il quadro normativo colmandone le lacune", con una "ripenalizzazione seria del falso in bilancio e l'introduzione del delitto di autoriciclaggio". Bisogna "intervenire sui poteri dell'Autorità prevedendo in particolare il rafforzamento dei poteri ispettivi e l'attribuzione di poteri sanzionatori, al fine di rendere effettivi i controlli e le attività di vigilanza che il quadro normativo vigente già le riconosce". È poi necessario "dotare il sistema istituzionale di prevenzione e contrasto della corruzione, oltre che degli imprescindibili poteri e indipendenza, delle risorse umane e strumentali". Per rispondere a queste esigenze e dare a Cantone tutti i mezzi per agire in particolare su Expo, il governo starebbe valutando di conferirgli su questa specifica partita poteri assimilabili a quelli del commissario ad acta. Quanto alle altre misure sul piano penale richiamate dal magistrato, arriveranno presumibilmente a fine mese. Quale sarà il traino, lo deciderà la politica.

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