Alle richieste incalzanti dei sindacati delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco e agli attacchi politici del suo predecessore leghista al Viminale, la titolare dell’Interno Luciana Lamorgese risponde con un ventaglio di stanziamenti, dislocati nella manovra di Bilancio e in altri provvedimenti. Uno dei punti cardine, per avviare il cosiddetto turn over (entro il 2029 andranno in pensione 40mila poliziotti) è un piano quinquennale per «l’assunzione straordinaria di 2.319 unità delle forze di polizia», che partirà dall’ottobre 2021 grazie a stanziamenti di 108 milioni di euro «a regime», secondo quanto dispone il decreto Milleproroghe, licenziato dal Consiglio dei ministri di sabato.

Ancora, in una tabella riassuntiva visionata da Avvenire, figurano l’incremento di 600 milioni a regime «dal 2021 per rinnovo contrattuale del personale» e le coperture per il pagamento degli straordinari già effettuati dagli agenti (175 milioni di euro per il 2018, nel dl fiscale) e per da svolgere a partire dal 2020 (48 milioni). Ci sono 150 milioni per rifinanziare nel 2020 l’operazione «Strade sicure (i presidi militari urbani in funzione antiterrorismo) e 350 milioni nel triennio 2020-2022 per «la valorizzazione del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco», con 500 assunzioni in più, 60 milioni per il rinnovo del contratto e la prospettiva di un’«armonizzazione del trattamento economico» con le forze di polizia. «Una misura tanto attesa», osserva il ministro, e «una risposta concreta alle legittime aspettative» dei pompieri. Fra gli stanziamenti, infine, ci sono 12 milioni per i funzionari civili dell’Interno, più 130 nuove assunzioni nella carriera prefettizia. Nel complesso, conclude la titolare del Viminale, si tratta di «un segnale importante di attenzione» verso centinaia di migliaia di donne e uomini «quotidianamente impegnati a servizio dei cittadini».